BARRICK & RANDGOLD, UNIONE TRA GIGANTI IN VISTA? | La compagnia mineraria canadese Barrick Gold è in trattative con la rivale inglese Randgold Resources per una fusione del valore stimato di 18 miliardi di dollari (già saliti a oltre 19 dai primi rumor un paio di settimane fa) dalla quale nascerebbe un nuovo colosso della produzione di oro. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti, secondo le quali i contatti arrivano dopo un anno pesante per il settore dell'oro, che ha faticato ad attirare l'interesse degli investitori.

Le pepite della settimana: news dal mondo del metallo prezioso

La creazione di una nuova major con impianti estrattivi e interessi in tutto il pianeta renderebbe il nuovo gigante capace di abbattere le economie di scala e di ottenere produttività e profitti molto più elevati di ora. L'accordo potrebbe "stimolare una ripresa generale che a nostro avviso potrebbe portare a un'inversione di tendenza delle performance azionarie minerarie", affermano diversi analisti; del resto, le fusioni e le acquisizioni sono diventate meno costose dell'espansione delle riserve di oro attraverso l'esplorazione, afferma l'hedge fund di Capital Capital.

ETF, DAL WCG I DATI DI SETTEMBRE | Le partecipazioni in ETF e prodotti simili garantiti da oro sono diminuite di 23,7 tonnellate fino a quota 2.329 tonnellate a settembre - è il quarto mese consecutivo di calo - per 932 milioni di dollari USA di deflussi. Questo, oltre a un calo del prezzo dell'oro dell'1,1% nel corso del mese, ha spinto il risparmio gestito (AUM) in dollari statunitensi in calo del 2,3% rispetto ad agosto. I flussi degli ETF sul Nord America sono stati contrastanti, ma in definitiva negativi. “A nostro avviso - sottolinea il World Gold Council - ciò evidenzia l'appetito per gli investimenti buy-and-hold rispetto alla pressione di vendita da posizioni tattiche a breve termine”. Anche fondi europei e asiatici hanno registrato nuovamente deflussi netti a settembre, dopo essere leggermente cresciuti ad agosto. Le partecipazioni in fondi europei sono diminuite di 10,2 tonnellate (379 milioni di USD, 1,0% di AUM); i fondi quotati in Asia sono diminuiti di 6,5 tonnellate (253 milioni di USD, 7,7%), quelli  del Nord America hanno registrato deflussi di 6,1 tonnellate (258 milioni di USD, 0,6%). Le altre regioni, infine, hanno visto una riduzione delle partecipazioni di 1 tonnellata (44 milioni di dollari USA di controvalore, pari al 3,5%).

CONGO, SCONTRO FRA GOVERNO E MINERS | La compagnia mineraria della Repubblica Democratica del Congo Sokimo ha messo in guardia Randgold Resources che avrebbe "affermato i propri diritti" in merito alla possibile acquisizione da parte di Barrick Gold della quota partecipazione Rangold nel progetto estreattivo Kibali. Randgold possiede una partecipazione del 45% in diversi progetti minerari in Congo, tra cui la miniera di Kibali, una delle più grandi miniere d'oro dell'Africa e una joint venture con AngloGold (45%) e la compagnia statale congolese Sokimo (minoritaria al 10%).

RISERVE AUREE SOTTERRANEE AI MINIMI STORICI | Sarà che numerose campagne di ricerca di nuovi siti auriferi e altre di prospezione su siti già attivi sono state bloccate per mancanza di fondi, o rallentate per ragioni diverse, ma il dato relativo alle riserve d'oro combinate ancora sepolte nelle miniere, alla fine del 2017, si stima ridotto di quasi la metà rispetto alla rilevazione precedente e allineato a quota 11,3 milioni di once. Si è ben lontani, troppo, dal picco del 2012, secondo Bloomberg, che sottolinea l'urgenza per le compagnie minerarie di attivare progetti per aumentare le prospettive di produzione e rilanciare l'interesse, al momento un po’ “sbiadito” degli investitori nel settore.

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