ANCHE L’FMI “PREMIA” IL METALLO PREZIOSO | Il Rapporto sulla stabilità finanziaria globale del Fondo Monetario Internazionale, pubblicato il 10 ottobre scorso, ha evidenziato un aumento del livello di rischio derivante da più parametri globali di instabilità.
AUMENTANO LE RISERVE | Le banche centrali di tutto il mondo hanno aumentato le loro riserve auree quest'anno, con i paesi dei mercati emergenti all'avanguardia di questa tendenza. La Banca centrale russa è stata la più attiva, aumentando le sue riserve di oltre il 35% dall'inizio del 2017. Le partecipazioni della banca in metallo prezioso ora valgono oltre 75 miliardi di dollari USA.
La Reserve Bank of India ha recentemente acquistato 8 tonnellate di oro, il suo primo acquisto di oro dal 2009, mentre la Banca della Mongolia ha acquisito oltre 12 tonnellate nei primi otto mesi di quest'anno. E nel Sud-est asiatico, le Filippine hanno aumentato le loro riserve auree di circa il 20% negli ultimi otto anni mentre l'Indonesia ha incrementato le proprie riserve auree del 10% nello stesso periodo. Una tendenza confermata anche in Iraq, dove la Banca Centrale ha recentemente acquisito 6,5 tonnellate di oro, portando le sue riserve totali a 96 tonnellate.
INDIA, RIVEDERE LE POLITICHE SULL'ORO | La National Institution for Transforming India (NITI Aayog) raccomanda di attuare cambiamenti radicali nell'attuale politica dell'oro. Il gruppo di esperti del governo sostiene infatti che le imposte sull'oro e le vendite dovrebbero essere ridotte, che i conti di risparmio in oro dovrebbero essere introdotti nelle banche e che le misure esistenti per monetizzare l'oro dovrebbero essere riviste e aggiornate.
NITI Aayog suggerisce anche che il governo dovrebbe istituire uno scambio di lingotti d'oro e di lingotti in tutto il paese. Le raccomandazioni fanno parte di un tentativo concertato di formalizzare il mercato dell'oro in India, il secondo più grande al mondo.
AUSTRALIA, OTTIMI RISULTATI DAL SETTORE AURIFERO | La produzione d'oro australiana è al massimo da venti anni a questa parte. La produzione di metallo prezioso del paese è stata infatti di 310 t nell'ultimo esercizio finanziario, il livello più alto degli ultimi vent'anni.
Il dato risulta superiore del 4% rispetto ai rilevamenti del 2017 e di appena 8 tonnellate al di sotto del record storico, raggiunto nel 1998. La produzione australiana è cresciuta in particolare nell'ultimo trimestre dell'esercizio 2017/2018, con un aumento trimestrale del 9% fino ad 81 tonnellate nel secondo trimestre dell'anno.