Prospezioni in corso nella provincia iraniana di Qazvin dove, con tutta probabilità, esiste un deposito aurifero esteso su circa 10 chilometri quadrati per il quale il governo di Teheran sta trattando i diritti di sfruttamento con alcune compagnie minerarie internazionali di cui, tuttavia, non sono ancora stati resi noti i nomi. L'Iran sta lavorando anche per portare le sue miniere di Zarshuran e Dashkasan alla piena operatività, in modo da aumentare la produzione d'oro annuale del paese fino a 10 tonnellate. Le riserve sotterranee iraniane sono attualmente stimate in circa 340 tonnellate distribuite tra 24 siti minerari sparsi per tutto il paese.
Zarshuran, considerato il più grande deposito d'oro del Medio Oriente, produrrà a regime 6 tonnellate metriche di oro all'anno dopo che sarà completata l'attuale espansione della struttura; il termine dei lavori è previsto per il 2017. Il giacimento di Dashkasan, invece, ha una capacità produttiva stimata in 2 tonnellate metriche all'anno. Il sottosuolo iraniano si colloca, a livello mondiale, al 46° posto nella classifica relativa ai giacimenti d'oro ancora da sfruttare. Per contro, con appena 80 milioni di abitanti, l'Iran risulta anche nella 'top ten' dei più grandi consumatori di metallo prezioso del pianeta. Per saperne di più, è possibile leggere alcuni interessanti articoli sull'argomento nel portale 'PressTv' (clicca qui).
Dal Medio Oriente all'Africa, stupisce come in Ghana il sito minerario di Obuasi, attivo dal lontano 1897, in seguito a nuove esplorazioni abbia rivelato enormi potenzialitè finora del tutto sconosciute. Il giacimento, infatti, secondo la società londinese Randgold Resources Ltd., si sta rivelando cosè vasto che potrebbe contenere quattro volte fino a quattro volte la quantità d'oro stimata finora.
"E' ancora presto per pronunciarsi su cifre sicure, ma il potenziale è probabilmente di 20 milioni once", ha detto Mark Bristow, Ceo della società che controlla il sito."Il problema con Obuasi è, per così dire, ''l'eredità'' che oltre un secolo di sfruttamento comporta. Tutto ciò genera un interrogativo: si può convertire questo giacimento di livello mondiale in una miniera operativa e pagante di livello altrettanto elevato". Vari piani di rilancio ed espansione del sito sono allo studio da parte di Randgold Resources Ltd., ma non è escluso che la 'vecchia gloria' di Obuasi si riveli antieconomica da sfruttare e che le sue enormi riserve d'oro siano destinate a rimanere nel sottosuolo ancora per anni, se non per decenni. Per saperne di più leggi l'articolo pubblicato da 'Bloomberg' a firma di Kevin Crowley a questo indirizzo.