Non è raro che, nel settore minerario - non soltanto quello dei metalli preziosi - alcuni siti estrattivi abbandonati da anni se  non da decenni vengano riattivati, grazie a nuove e più efficienti tecnologie di sfruttamento, tornando così a nuova vita. 

L’oro delle Highlands: riapre la miniera di Tyndrum

E' il caso di Tyndrum, in Scozia, che presto ritornerè operativo grazie alla compagnia Scotgold Resources che ha ottenuto di poter riprendere lo sfruttamento della storica miniera, posta entro i confini del National Park di Trossachs vicino al Loch Lomond, nel cuore delle Highlands.

Secondo le nuove prospezioni effettuate nel corso del 2015, il sito dovrebbe conservare ancora riserve auree per ben 198 mila once circa in oro e per oltre 851 mila once in argento. In un articolo dedicato alla notizia dal portale specializzato 'Mining.com' (leggi qui il testo completo) si sottolinea anche come gli indici di produzione dovrebbero aggirarsi sugli 11 grammi d'oro e 48 di argento per ogni tonnellata di minerale grezzo estratto.

L'operazione condotta da Scotgold Resources presenta altre cifre interessanti: a fronte di investimenti per appena 34 milioni di dollari, la riattivazione del sito di Tyndrum permetterà infatti di produrre oro scozzese al 100% con un costo di esercizio di appena 523 dollari l'oncia.

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