Un team di ricerca dell'Università di Edimburgo ha recentemente diramato i risultati di una sperimentazione che mostrano come l’impiego di nano particelle d'oro sia in grado di aumentare l'efficacia di alcuni farmaci di nuova generazione utilizzati per trattare le cellule tumorali polmonari.

Questo ultimo annuncio nel campo della scienza medica è uno dei tanti che ha avuto come protagonista il metallo prezioso al di fuori del tradizionale settore dell'investimento, e che spaziano dalla medicina alle applicazioni dell’oro ai pannelli solari fino alla tecnologia aeronautica e spaziale.

Metallo prezioso, ricerca e tecnologie: nuove frontiere

Dati alla mano, nell'ultimo trimestre il quantitativo d'oro utilizzato nel settore della tecnologia a livello globale è aumentato del 2% rispetto allo stesso periodo del 2016, questo secondo i dati raccolti dal World Gold Council. Ciò si è verificato principalmente per una crescita della domanda legata alla produzione di circuiti stampati e di applicazioni basate su tecnologia a LED.

“Non sorprende - scrive Mark O'Byrne in un approfondimento dedicato a questo tema - che il metallo prezioso abbia un posto di rilievo al di fuori dei circuiti finanziari e di investimento. A causa della sua elevata conducibilità, stabilità chimica e compatibilità con altri elementi, è infatti un candidato ideale in molte applicazioni“. Mentre la tecnologia e la ricerca aumentano di anno in anno il campo di applicazione del metallo prezioso, ciò si può tradurre in uno scenario vantaggioso anche per coloro che stanno investendo in metallo fisico.

La domanda d'oro per tecnologia e ricerca scientifica, infatti, porta ad un aumento della richiesta complessiva di oro fisico riducendone così la disponibilità per scopi di investimento. “E questa - continua O'Byrne - è una notizia positiva per il mercato e può influenzare, in prospettiva, il prezzo del metallo prezioso“.

Nel seguito dell'ampio report, l'autore prende in esame una serie di scenari nei quali il metallo prezioso è protagonista ad iniziare proprio dal settore biomedico nel quale l'impiego dell'oro si sta rivelando in molti casi più efficace di quello dell'argento colloidale. Già nel 1935, negli Stati Uniti una equipe di ricerca sperimentò terapie a base di sali d'oro che, tuttavia, si rivelò poco efficace; a distanza di decenni, invece, appena lo scorso anno l'Istituto di Tecnologia di Israele ha sviluppato una serie di sensori basati su nano particelle d'oro in grado di essere usati per test sull'alito capaci di identificare diverse malattie.

Passando al settore energia e sicurezza, come ben noto una delle principali critiche mosse dalle lobby ambientaliste alle compagnie estrattive riguarda l'alto quantitativo di energia impegnato nell'estrazione dell'oro. Mentre le aziende minerarie lavorano per ridurre il loro impatto sull'ambiente, il metallo prezioso viene tuttavia utilizzato in sistemi di sfruttamento energetico avanzati come i pannelli solari. Nel 2011, ad esempio, un team di scienziati francesi e olandesi ha sviluppato un film discontinuo di micro condotti d'oro di soli 0,5 nano metri di spessore capace di migliorare sensibilmente l'efficienza delle celle fotovoltaiche attuali; peraltro, questo strato ha bisogno di appena il 15% delle celle per produrre un miglioramento significativo delle loro prestazioni.

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