SUD AFRICA | La compagnia Gold Fields ha dichiarato che, a seguito di nuove prospezioni effettuate di recente, ha deciso di investirà - tra il 2017 e il 2024 - ben 1,4 miliardi di dollari per prolungare la vita operativa della grande miniera d’oro di Damang, nel Ghana. Alla fine del ciclo produttivo, dall’impianto saranno state estratte ben 165 milioni di tonnellate complessive di minerali, di cui 32 milioni lavorate per l’estrazione del metallo prezioso con un coefficiente di produttività di 1,65 grammi di fino per tonnellata. Si prevede che il costo medio complessivo per l’estrazione e raffinazione di un’oncia dell’oro proveniente da Damang si aggirerà sui 950 dollari.
SURINAME | Surgold, una controllata di Newmont Mining Corporation, ha avviato da pochi mesi la produzione nel sua nuova miniera d'oro di Merian in Suriname, dopo aver investito nel progetto 150 milioni di dollari. Secondo Newmont, la produzione di questo primo periodo è stata di 160.000 once d'oro e si stima che le riserve complessive del sito siano pari a 5,1 milioni di once. Surgold conta di produrre tra le 400 e le 500 mila once l’anno a costi competitivi. La miniera di Merian, di proprietà americana, è una delle due operative in Suriname; l’altra è l’impianto di Rosebel di proprietà di IamGold, società con sede in Canada.
BARRICK GOLD | La società canadese, uno dei colossi mondiali del settore estrattivo, ha riavviato da pochi giorni - con l’autorizzazione delle autorità locali - l’attività dell’importante impianto aurifero di Veladero, in Argentina, dopo un incidente che aveva fermato l’intero impianto. Una delle poche buone notizie di questi ultimi tempi per Barrick Gold, coinvolta in alcuni processi per sversamento di sostanze inquinanti in alcuni corsi d’acqua nei pressi delle sue installazioni e penalizzata in borsa in modo massiccio dal calo dei prezzi dell’oro registrato a inizio ottobre. Barrick Gold ha investito molto nella miniera di Veladero, che nel solo 2015 è stata in grado di produtte 602.000 once d'oro e dispone - secondo le stime - di un ulteriore quantitativo di ben 7,5 milioni di once ancora da sfruttare.
STATI UNITI | Quello che è stato denominato “Soledad Mountain Project” è diventato operativo in California: si tratta della rimessa in funzione di un complesso minerario chiuso durante la II Guerra Mondiale - quando all’industria bellica servivano metalli di altro tipo per la fabbricazione di armi e munizioni - ma che da nuove ricerche si è rivelato ancora potenzialmente molto redditizio per l’estrazione di oro e argento. Nei prossimi undici anni - tanto è stimata la “vita operativa residua” dello storico sito - la produzione media annua in oro potrebbe aggirarsi sulle 74 mila once, e quella d’argento in 781 mila.