UN’AZIENDA ITALIANA TRA I FORNITORI DI LBMA | E’ entrata a far parte dell’elenco dei fornitori della London Bullion Market Association dallo scorso 3 ottobre. Si tratta della TCA di Arezzo, azienda che si occupa di raffinazione di metalli preziosi con sede a Castelluccio, è stata indicata come una delle eccellenze italiane per il settore metalli preziosi. Così come si legge nella pagina internet di LBMA, la TCA ha soddisfatto i requisiti richiesti dall’associazione per quanto riguarda “la sua proprietà, la sua storia, la capacità produttiva e la sua posizione finanziaria. Ha inoltre superato le procedure di test esaustive di LBMA riguardanti i lingotti che sono stati esaminati e analizzati da ispettori indipendenti”.
BLOOMBERG SI RICREDE SULL'ORO | In un report con video contributo di Cameron Crise, la prestigiosa testata finanziaria “Bloomberg“ cambia rotta, almeno in parte, nel suo storico atteggiamento di “disincanto“ nei confronti del metallo prezioso (leggi qui il testo completo). Effettuando correlazioni con gli indici azionari principali, a partire dall'S&P 500, e tenendo conto di fattori quali la propensione al rischio degli investitori, l'autore rivaluta infatti in modo deciso il ruolo del metallo prezioso, pur non considerandolo - come alcuni - un fattore di copertura contro l'inflazione, se non nel lungo termine.
INDIA, NUOVO STANDARD PER LA RAFFINAZIONE | il Bureau of Indian Stadards, l'organismo che formalizza le normative base relative alla qualità, emetterà un nuovo disciplinare sulla raffinazione dell'oro che entrerà in vigore dal prossimo anno. L'India importa 700-800 tonnellate di metallo prezioso all'anno, secondo LBMA, che sono già certificate e garantite; il problema si pone per quelle 250-300 tonnellate che i raffinatori locali immettono sul mercato, sotto forma di lingotti, semplicemente con l'apposizione del proprio marchio. James Jose, membro del BIS, ha sottolineato come il nuovo standard servirè a facilitare l'accettazione di questo metallo prezioso non solo su tutto il mercato nazionale ma anche da parte di banche e aziende estere. Per saperne di più leggi qui l'articolo pubblicato dall'India Times.
AUSTRALIA (1): SCONTRO SULLE ROYALTY | La recente protesta di centinaia di minatori che hanno manifestato davanti al Parlamento australiano ha portato il governo a fermare l'ipotesi di alzare le royaly statali sull'oro estratto nel paese dal 2,50% al 3,75% a partire da gennaio, nel caso in cui il metallo prezioso continui ad attestarsi su un prezzo superiore ai 1200 dollari per oncia. Dal provvedimento, il governo australiano ipotizzava di ricavare 392 milioni di dollari in quattro anni e ora l'esecutivo si trova a dover prendere misure adeguate per coprire questo buco di bilancio. Per saperne di più leggi qui l'articolo pubblicato su “Perth Now“.
AUSTRALIA (2): SETTEMBRE AL TOP PER LA PERTH MINT | Le vendite di oro da investimento della Perth Mint sono raddoppiate a settembre rispetto al mese precedente, mentre le vendite di lingotti e monete in argento sono aumentate del 78%. Le vendite di monete d'oro e di lingotti, nello specifico, si sono attestate ad un totale di 46.415 once a settembre contro le 23.130 once di agosto, secondo i dati ufficiali diramati dalla zecca. La Perth Mint raffina più del 90% dell'oro estratto in Australia, paese che risulta il secondo produttore di metallo prezioso al mondo dopo la Cina. Le vendite di monete d'oro del mese di settembre della Perth Mint hanno superato le vendite di monete bullion USA per il settimo mese di fila; le American Eagle Gold vendute dalla US Mint nel mese di settembre 2017, per contro, hanno toccato il minio da diciassette anni. Leggi maggiori dettagli a questo indirizzo.