“IL FARAONE” SI RAFFORZA TRA I GRANDI DELL’ORO | Il miliardario egiziano Naguib Sawiris è in procinto di lanciare un nuovo sistema di investimento per acquisire attività legate all’estrazione di oro in tutto il mondo, espandendo i propri asset che nel settore già valgono 1,5 miliardi di dollari. La compagnia, che farà parte del gruppo La Mancha di proprietà di Sawiris, sarà guidata da Andrew Wray, CEO uscente di Acacia Mining, major estrattiva quotata a Londra. Wray ha annunciato che lascerà Acacia dopo uno scontro durato mesi con il presidente della Tanzania, che ha chiesto alla compagnia di pagare quasi 200 miliardi di dollari tra tasse e multe; Acacia non è più stata in grado di esportare oro dal paese dell'Africa orientale dallo scorso marzo, con gravi danni per i conti della compagnia. La società voluta dal “faroane” Naguib Sawiris avrà come obiettivo l'acquisto di miniere d'oro in qualsiasi giurisdizione, tra cui l'America Latina e l'Asia centrale. La mossa arriva dopo un decennio in cui molte compagnie minerarie d'oro hanno sotto performato il prezzo dell'oro, portando da parte degli investitori a richiedere un nuovo sistema di gestione e una migliore allocazione dei capitali. Per saperne di più leggi qui.
MERCATO AUREO IN FASE DI STASI IN INDIA | La domanda di oro fisico è leggermente aumentata nella maggior parte dei paesia asiatici, nelle ultime settimane, a causa del ridimensionamento dei prezzi del metallo prezioso, ma in India nemmeno un calo delle tariffe locali - ai minimi da quattro mesi - è riuscito ad attirare nuovi acquirenti durante quella che tradizionalmente è uno dei periodi migliori per il settore: la stagione dei matrimoni. La domanda è cresciuta in tutto il resto dell'Asia, ma gli acquisti - in ogni caso - non sono stati eccezionali. "La stagione dei matrimoni sta andando avanti, ma ciè non sta supportando affatto la domanda al dettaglio: gran parte degli acquirenti stanno infatti semplicemente permutando vecchi gioielli con altri nuovi", ha affermato Kumar Jain, un grossista di Mumbai. Maggiori dettagli a questo indirizzo.
THAILANDIA VS. AUSTRALIA SULLA MINIERA DI CHATREE | Le relazioni tra una compagnia mineraria australiana e il governo di Bangkok sono al centro di una battaglia legale per la chiusura di una miniera d'oro in Thailandia, un caso che le compagnie estrattive con investimenti nel paese stanno osservando da vicino. Kingsgate ha infatti chiuso la miniera d'oro di Chatree nella provincia settentrionale thailandese di Phichit poche settimane dopo l'ordine ricevuto dal governo militare nel dicembre dello scorso anno. In seguito, tuttavia, la società con sede a Sydney ha iniziato le procedure di arbitrato internazionale per richiedere un risarcimento, sostenendo che l'ordine era infondato. Mentre secondo i media thailandesi il governo di Bangkok potrebbe dover pagare circa 918 milioni di dollari di risarcimento, Kingsgate deve ancora annunciare l'importo del risarcimento che intende richiedere. Chatree è infatti stata un'importante fonte di reddito per Kingsgate, producendo circa 50.000 once, pari a circa 1,5 tonnellate di oro, solo nell'ultimo trimestre del 2016 prima della sua chiusura. Per saperne di più leggi qui.
VENEZUELA, UNA MONETA DIGITALE BASATA (ANCHE) SULLèORO | Caracas sta creando una nuova moneta digitale - denominata petro - per combattere il blocco finanziario imposto dagli Stati Uniti: lo ha annunciato pochi giorni fa il presidente venezuelano Nicolas Maduro. Il petro sarà sostenuto dalle riserve di petrolio e gas naturale del Venezuela e soprattutto dalle sue riserve in oro e diamanti giacenti ancora nel sottosuolo, ha dichiarato il presidente nel corso del suo programma televisivo settimanale. "Questo ci consentirà di passare a nuove forme di finanziamento internazionale per lo sviluppo economico e sociale del Paese", ha affermato Maduro. Nonostante il sottosuolo del paese sudamericano sia un vero e proprio “forziere“ di risorse naturali, tra cui l'oro, gli analisti prevedono tuttavia un successo molto limitato per questa nuova iniziativa. Per saperne di più leggi qui.