TRA LEGA, 5 STELLE E LINGOTTI | Il 6 marzo scorso, all’indomani dei risultati delle elezioni italiane, l’analista Arkadiusz Sieron ha dedicato un breve articolo ai possibili effetti del nuovo scenario politico italiano sul prezzo dell’oro a livello internazionale. La vittoria di formazioni come Lega e 5Stelle, giudicate da Sieron come “euroscettiche” e “populiste”, infatti, potrebbe introdurre elementi di instabilità e di possibile ingovernabilità nel sistema dell’economia italiana che, in fondo, rimane la terza dell’Eurozona. Se a questo si aggiungono l’elevato rapporto debito/PIL del nostro paese e la quantità di crediti in sofferenza ancora presenti nel sistema bancario italiano, ne emerge uno scenario nel quale il nostro paese potrebbe giocare, nei prossimi mesi, un ruolo di elemento ribassista nella quotazione del metallo prezioso.
TORNA A BRILLARE LèORO DEI FARAONI | Secondo i media egiziani la miniera d'oro di Sukari, che è posseduta in parti uguali da Centamin e dalla Egyptian Mineral Resource Authority, ha fornito nel primo mese del 2018 ricavi per ben 14,4 milioni di dollari. L'EMRA ha ottenuto già 260 milioni di dollari dalla miniera da quando la societè ha iniziato a dividere i profitti con il governo nell'ottobre 2016. Sukari, sito di 160 chilometri quadrati nella regione sud-orientale del deserto orientale, a circa 25 chilometri dal Mar Rosso, ha prodotto circa 100 tonnellate di oro da quando è entrato in funzione nel gennaio 2010, con una media mensile produzione di 1,2-1,5 tonnellate di metallo prezioso. Al 30 giugno 2015, la stima totale combinata delle riserve a cielo aperto e sotterranee era pari a 8,8 milioni di once. Nel 2017, Sukari ha prodotto 544.658 once d'oro rispetto a una previsione di 540.000. Per il 2018, l'azienda spera di produrre 580.000 once rispetto a una stima di 550.000-560.000.
WYOMING, NIENTE PIUè TASSE SU ORO E ARGENTO | Dopo l'approvazione da parte della Camera, anche il Senato dello Stato del Wyoming ha approvato in modo schiacciante un progetto di legge che restituisce ai metalli preziosi - oro e argento - lo status originario di denaro sottraendone l'uso ad ogni forma di tassazione. I senatori del Wyoming hanno votato 25-5 per passare il Wyoming Legal Tender Act, inviando il provvedimento presentato dal rappresentante repubblicano Roy Edwards al governatore Matt Mead. Nota anche come House Bill 103, quella votata in Wyoming è una legge che rimuove tutte le tasse statali dalle lingotti d'oro e d'argento e riafferma il loro status in conformità con l'articolo 1, sezione 10 della Costituzione degli Stati Uniti. Il Wyoming si unisce così a tutti gli stati confinanti (South Dakota, Idaho, Utah, Colorado, Nebraska) e più di altri 30 stati dell'Unione che non applicano imposte sulla compravendita di metalli preziosi. Altri stati hanno eliminato la tassazione del reddito su oro e argento (Arizona e Utah) o hanno creato depositi propri di metalli preziosi per aiutare i cittadini a risparmiare e negoziare in lingotti d'oro e d'argento (Texas).
IN ULTERIORE CALO LE RISERVE VENEZUELANE | L'oro detenuto dalla Banca centrale del Venezuela ha perso il 14% in valore e del 16% in volume (fino a 5,2 milioni di once) nel 2017 rispetto all'anno precedente, secondo il bilancio diramato dalla banca. L'oro rappresenta poco meno del 70% delle riserve totali della banca, che alla fine del 2017 ammontavano a 9,665 miliardi di dollari. Il valore dell'oro monetario venezuelano era pari a 6,626 miliardi a dicembre 2017. La caduta arriva in mezzo a una grave crisi economica in Venezuela, con milioni di persone che soffrono di scarsità di cibo e il governo che lotta per importare prodotti di base.