All’inizio del mese di  agosto una notizia ha messo in subbuglio parte dell’opinione pubblica del Regno Unito e, stavolta, non si è trattato né di una vicenda di cronaca nera né di uno scandalo a Buckingham Palace, bensì della decisione - divenuta operativa dopo una prima proposta già fatta nel 2013 dall’allora cancelliere dello Scacchiere, il conservatore George Osborne - di togliere alle aziende e alle società britanniche la possibilità di pagare collaboratori e dipendenti non soltanto in denaro, bensì - almeno in parte - anche sotto forma di lingotti e monete di metallo prezioso.

Niente bullion, please... siamo inglesi!

Si tratta, fa presente un ampio articolo pubblicato il 7 agosto su “The Guardian“ (leggi qui il testo completo) di una norma che fa parte di un più complesso schema di controllo “contro una serie di ripugnanti meccanismi di tax-avoidance“, in sostanza contro le pratiche “mascherate“ di elusione ed evasione fiscale che affliggono, evidentemente, non solo l'Italia.

D'ora in avanti, la HM Revenue & Customs, ossia l'istituzione che nel Regno Unito che si occupa delle entrate e delle dogane, potrà dunque agire con controlli e sanzioni contro quelle società che hanno tratto vantaggio dal fatto di poter pagare in oro sfruttando schemi considerati dalla nuova normativa come ''artificiosi e abusivi''.

Bill Longe, esperto fiscale britannico, ha confermato, in una dichiarazione al quotidiano “The Guardian“, che il sistema di pagare prestazioni e servizi in bullion, ossia in metallo prezioso, è invalso da decenni. La gente è stata pagata con tutti i tipi di beni - fieno, vino, tappeti persiani, lire turche invece che sterline, oro, platino - e tutti questi accordi erano legali, liberamente stipulabili per la legislazione inglese, ma anche un mezzo per evitare i contributi delle imposte e delle assicurazioni nazionali sui bonus".

Varie aziende, come prassi, per anni hanno corrisposto parte del salario ai propri dipendenti attraverso bonifici bancari e parte in lingotti di piccolo formato ma, soprattutto, sotto forma di sovrane in oro, una delle bullion coin più diffuse e apprezzate al mondo. Un'epoca giunta al tramonto e che, come si può intuire, potrà avere - nel medio termine - anche delle conseguenze sulla domanda di metallo prezioso del mercato interno d'Oltremanica.

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