Da un articolo di Björn Schöpe apparso nella newsletter tedesca “CoinsWeekly” del 19 febbraio e che prende spunto da una nota stampa ufficiale della Bundesbank: “Fin dall’inizio della crisi economica, Berlino si è dimostrata molto attenta nella gestione delle riserve auree del paese.Dopo tutto, la Germania con le sue oltre 3.300 tonnellate possiede il secondo stock al mondo, seconda solo agli U.S.A., e circa il 40 per cento è conservato a New York, presso la Federal Reserve Bank, mentre il resto come a Parigi e Londra”.

Nuovi dati sul rimpatrio delle riserve auree tedesche

Dopo tutto, la Germania con le sue oltre 3.300 tonnellate possiede il secondo stock al mondo, seconda solo agli U.S.A., e circa il 40 per cento è conservato a New York, presso la Federal Reserve Bank, mentre il resto come a Parigi e Londra.

L'accumulo di tali, imponenti quantità d'oro risale prevalentemente all'epoca prima del 'Wirtschaftswunder', il miracolo economico tedesco, ossia agli anni '50-'60. Durante la Guerra Fredda, inoltre, essere in possesso di forti riserve auree all'estero, lontano dalla Cortina di ferro, era considerato un elemento di stabilità e sicurezza, perchè l'oro poteva essere scambiato con valuta estera in qualsiasi momento. Da allora, tuttavia, molte cose sono cambiate: non esiste più il pericolo di una invasione russa e, dopo l'introduzione dell'euro, è diventato quasi impossibile acquistare valuta estera a Parigi. Ecco perchè proprio dalla capitale francese verranno riportate in Germania tutte le 300 tonnellate di oro tedesco che vi sono attualmente custodite. Le 438 tonnellate di oro che sono stoccate a Londra, invece, non sembra che saranno movimentate. Per quanto riguarda, infine, le 1.500 tonnellate d'oro detenute a New York, i piani prevedono che circa 300 dovranno essere rispedite in Germania. Il tutto, entro il 2020.

A seguito di una serie di articoli apparsi sulla stampa tedesca e di alcune interrogazioni parlamentari, la Bundesbank ha dunque avviato il rimpatrio dell'oro nazionale quasi a voler affermare: ''Il nostro oro è ancora lì, e appartiene a noi''. Le riserve auree, del resto, non rivestono alcun ruolo attivo nella politica economica della Germania; appena 5-6 tonnellate d'oro vengono vendute ogni anno dalla Banca centrale tedesca (peraltro, al Ministero delle Finanze) e il metallo viene impiegato per il conio di monete commemorative. Per approfondire, anche leggi l'ampio articolo di Peter Boheringer in 'BloombergBusiness' a questo indirizzo.

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