Il metallo prezioso ha raggiunto un nuovo record sfondando per la prima volta la soglia di 3.500 dollari l’oncia (l’oro spot ha raggiunto i 3.508,50 dollari, il future ha toccato i 3.563,40 dollari).

Il nuovo exploit dell'oro è stato spinto dall’indebolimento del dollaro, dalla crescente aspettativa su nuovi tagli dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve, previsti a settembre, e dall’incertezza sui dazi commerciali del presidente Donald Trump. Come sottolineato dagli esperti di Capital.com, proprio i recenti attacchi del Tycoon alla Fed – non ultimo il licenziamento della governatrice Lisa Cook – aumentano le preoccupazioni sull’indipendenza della banca centrale americana, minando la fiducia negli Stati Uniti. A sua volta queste apprensioni minano la fiducia nel dollaro e spostano sempre più l’attenzione degli investitori verso i beni rifugio tradizionali, considerati asset più sicuri nei momenti di incertezza.
Negli ultimi tre anni l’oro e l’argento hanno più che raddoppiato il loro valore, sostenuti dalla crescente instabilità geopolitica, economica e commerciale globale e, secondo alcuni esperti, l’oro potrà ancora salire anche oltre i 3.600 dollari l’oncia.
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