Sebbene, stando ai dati ufficiali del World Gold Council, il quantitativo d’oro riciclato immesso sul mercato nel 2017 sia calato di circa il 10% rispetto al 2016, passando da 1.295 a 1.160 tonnellate, questa voce rimane ancora fondamentale nella panoramica delle forniture globali di metallo prezioso che, negli ultimi due anni, si sono attestate rispettivamente a 4.362 tonnellate nel 2016 e 4.072 nel 2017.

ORO DA MINIERA VS ORO 'E-WASTE': SCENARI A CONFRONTO

Ma cosa si intende per “oro riciclato“? Si intende, in sostanza, tutto quel metallo prezioso che ''cambia forma'' o viene recuperato dai canali del mercato e che, in ragione delle caratteristiche chimico-fisiche di questo formidabile elemento, può tornare a vivere e ad essere utilizzato al 100%. Quindi, rientrano fra l'oro riciclato i rottami e la gioielleria dismessa (per il cui riciclaggio basta un accorto sistema di raffinazione) ma anche, non dimentichiamolo, quelle quantità di metallo prezioso ''occulte'' e contenute nei dispositivi elettronici.

Il sito ''Futurist'' riporta, sul tema, un recente articolo (leggi qui la versione originale) nel quale si spiega come i rifiuti dell'era tecnologica possano essere, se opportunamente trattati, letteralmente una miniera d'oro, peraltro più economica di sfruttare di tanti siti estrattivi tradizionali. Solo nel 2016 (ultimi dati disponibili) il mondo ha scartato 44,7 milioni di tonnellate di elettronica inutilizzabile o semplicemente indesiderata, secondo il rapporto del Global E-Waste Monitor 2017 delle Nazioni Unite.

Un peso pari a 4.500 torri Eiffel formato da smartphone, laptop, microonde e TV. Solo il 20% di questo ''e-waste'' è stato riciclato correttamente ed è probabile che il resto sia stato incenerito, pompando inquinamento nell'atmosfera, o aggiunto a discariche qua e l' sul pianeta, depositando tossine che ora si riversano nel sottosuolo e nelle falde idriche.

“Certo - prosegue l'articolo - sapevamo già che l'elettronica conteneva metalli preziosi oltre a tutto quel vetro e plastica. E anche se un singolo smartphone potrebbe non contenere molto oro, va tenuto conto del fatto che i consumatori acquistano circa 1,7 miliardi di dispositivi ogni anno. In appena un milione di questi, si trovano in media circa 75 libbre d'oro, 35.000 libbre di rame e 772 libbre d'argento“.

Ma il recupero di questi metalli, ad iniziare dall'oro, è conveniente oltre che possibile Per chiarire questo aspetto, un trio di ricercatori della Tsinghua University di Pechino e della Macquarie University di Sydney hanno condotto uno studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Environmental Science and Technology“.

Innanzitutto, i ricercatori hanno raccolto dati da otto grandi aziende di riciclaggio metalli in Cina. Hanno calcolato tutti i costi associati all'estrazione di oro dai televisori riciclati, dalla raccolta della spazzature elettronica a quello per le attrezzature e gli impianti necessari per riciclarli.

In seguito, hanno preso in considerazione le sovvenzioni governative a favore del riciclaggio di materie prime strategiche e il denaro che le società potrebbero ottenere vendendo i vari metalli componenti questa complessa “equazione“. Infine, i ricercatori hanno confrontato il costo totale di questa che è stata chiamata “estrazione urbana“ con quello dell'estrazione del minerale dal sottosuolo ed hanno concluso che l'estrazione mineraria è circa 13 volte più onerosa in termini puramente economici (senza considerare l'impatto ambientale).

Naturalmente, non tutte le nazioni hanno le stesse sovvenzioni della Cina, nè i costi del riciclaggio saranno uguali ovunque. Tuttavia, secondo il rapporto ONU, essendo la Cina il maggior produttore mondiale di rifiuti elettronici, se le aziende cinesi intuiranno che possono ricavare profitti estraendo metallo prezioso da questi rifiuti è probabile la loro azione potrebbe avere un grande impatto sul problema generale.

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