Apparecchiature elettroniche, cellulari, elettrodomestici e circuiti stampati di vario genere ed altri dispositivi tecnologici contengono al loro interno piccole quantità d’oro e d’argento – soprattutto, sotto forma di connettori – che, considerato il numero di personal computer, telefoni, televisori che ogni anno vanno “fuori servizio” si trasforma in un potenziale business di recupero e reimpiego del metallo stesso.

Oro dai rifiuti: anche in Italia è una realtà

A sostegno di questo scenario, l'Associazione Italiana per la Ricerca Industriale (A.I.R.I.) ha fornito alle piccole e medie imprese del nostro paese le cifre relative al recupero. Secondo la fonte statistica ''Remedia'' nel mondo ogni anno si producono dai 20 ai 50 milioni di tonnellate di rifiuti ''hi tech'' che contengono 320 tonnellate d'oro e 7200 d'argento per un valore di oltre 15 miliardi di euro: solo il 15% di questo 'tesoro' viene recuperato (fonte O.N.U.). In Europa, ci sarebbero potenzialità economiche per almeno 1 miliardo di euro dal recupero dei materiali preziosi, innalzando la percentuale di riciclo dall'attuale 33% all'80% delle circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche prodotte ogni anno. Inoltre, tra i metalli recuperati ci sarebbero molte delle terre rare importate dall'Unione Europea, il cui fabbisogno si aggira intorno alle 12-20 mila tonnellate l'anno, con prezzi oscillanti tra i 5-10 mila dollari per tonnellata. E' quindi confermato: il recupero di metalli preziosi è un settore dal grande potenziale economico.

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