Nella classifica dei produttori mondiali di metallo prezioso, la Repubblica Democratica del Congo si attesta attorno al 50° posto con un quantitativo d’oro estratto ogni anno che oscilla fra le 3,5 e le 4,5 tonnellate. Tuttavia - come sottolinea un reportage pubblicato il 31 luglio da “Mining.com” (leggi qui il testo completo) - pressoché tutto l'oro del paese viene estratto da piccoli gruppi di minatori non inquadrati professionalmente né tutelati, “artigiani” le cui pratiche operative risultano obsolete, pericolose e incontrollate.

Oro etico dal Congo contro i signori della guerra

Secondo l'International Peace Information Service, nel sottosuolo del Congo orientale si trova metallo prezioso per un valore di circa 28 miliardi di dollari, ma ben il 98% di quanto viene estratto lascia il paese illegalmente. Di fatto, l'estrazione dell'oro nella regione è infatti stata controllata a lungo da da gruppi armati che pattugliano le miniere e acquistano sottoprezzo il metallo (per una photogallery sulle condizioni di lavoro dei minatori congolesi clicca qui).

La scorsa settimana, tuttavia, sono stati concretizzati importanti passi in avanti per favorire una nuova fase di esportazione legale e controllata dal governo con la partnership di importanti società straniere. Secondo la CBC Joanne Lebert, direttore esecutivo di Partnership Africa Canada (PAC) è infatti riuscita ad esportare 238 grammi d'oro acquistati presso le miniere nei pressi della città Mambasa. Il PAC ha sottolineato come il quantitativo, pur non consistente, rappresenti uno dei primi acquisti di oro legali effettuati in Congo; il metallo sarè inviato ad un laboratorio di oreficeria a Toronto che ne realizzerà gioielli “equi e solidali“.

A maggio la ONG di Ottawa ha annunciato di aver implementato con successo un sistema che permette di tracciare l'oro artigianale legale e “conflict-free“ nella Repubblica democratica del Congo per sottrarre questa preziosa risorsa ai signori della guerra e restituirne il ricavato alle migliaia di piccoli gruppi di minatori che, grazie ad esso, sopravvivono.

Il progetto Just Gold crea incentivi per i minatori d'oro artigianali canalizzando il loro prodotto verso esportatori legali e consumatori responsabili, offrendo prezzi equi e trasparenti e fornendo assistenza tecnica ai minatori in cambio di vendite legali. I minatori possono usufruire di corsi di formazione su tecniche di sfruttamento più efficienti di quelle finora impiegate e ricevono attrezzature dal progetto Just Gold, in cambio della garanzia che tutto l'oro estratto venga seguito e venduto attraverso canali legali.

"Provare che l'oro artigianale del Congo orientale possa essere conflict-free, legale e tracciabile è un passo importante negli sforzi di sourcing responsabile nella regione dei Grandi Laghi. Il governo della Repubblica democratica del Congo sta facendo grandi passi nel rispetto delle norme regionali e dimostrando come l'attuazione dell'OECD Guidance Due Diligence per le catene di approvvigionamento delle risorse minerarie possa contribuire a migliorare progressivamente il settore, sostenendo i minatoria artigianali e le loro famiglie trasformandoli, di fatto, in fornitori traparenti dei mercati internazionali" ha dichiarato Joanne Lebert in un comunicato stampa.

La Partnership Africa Canada ha firmato, nel settembre 2016, un memorandum d'intesa con il ministro delle Miniere della Repubblica Democratica del Congo Martin Kabwelulu, che definisce il sostegno alle attività dell'organizzazione per rafforzare la governance delle risorse naturali del paese. In particolare, il Ministero delle Miniere ha riconosciuto il progetto Just Gold come sistema di tracciabilità e garanzia sostenendone l'attuazione.

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