Il 2 e il 5 settembre scorsi l’analista Mark O’Byrne ha dedicato ben due approfondimenti, a stretto giro, ad una notizia diffusa tra gli altri dal portale “ZeroHedge”. Varie banche tedesche - Deutsche Bank in testa - stanno infatti avendo notevoli problemi nel consegnare ai propri clienti l’oro fisico che dovrebbe essere presente come sottostante di garanzia agli strumenti di investimento tipo ETF (Exchange Traded Funds) commercializzati dalle banche stesse.

Oro fisico per ETF: Deutsche Bank e le tedesche in difficoltà

Gli ETF Gold-based offrono infatti agli investitori la possibilità di operare sul mercato aureo sfruttando le variazioni di prezzo del metallo prezioso, senza tuttavia manipolare il metallo fisico con reali operazioni di compravendita e garantendo ai clienti stessi - almeno in linea teorica - la possibilità di riscattare su richiesta i titoli sotto forma di lingotti e barre al momento in cui si decida di cedere l'ETF stesso.

''Quello di Deutsche Bank - scrive O'Byrne - è un altro caso in cui si evidenzia chiaramente come le banche dovrebbero fare molte attenzione prima di promettere ai clienti la possibilità incondizionata di riscattare i loro prodotti di investimento in oro, come si è visto con ABN Amro nel 2013 e anche con Julius Baer negli ultimi mesi. Quello tedesco è l'ultimo esempio di come vi sia un rischio non sempre ben valutato nel possedere strumenti su materie prime negoziate (ETC, Exchange Traded Commodities), oppure Exchange Traded Funds (ETF)...''

In riferimento, in particolare, al fondo Xetra-Gold, oggetto di varie polemiche in Germania, "Deutsche Boerse Commodities GmbH sottolinea che i possessori di azioni Xetra-Gold possono in ogni momento esercitare il loro diritto alla consegna dell'oro fisico cartolarizzato. Le consegne vengono effettuate tramite le filiali di una banca indicata dall'investitore. Il requisito è (tuttavia, Ndr) che la banca presso cui l'investitore ha acquistato il fondo offra un servizio di consegna di oro fisico, perchè la restituzione sotto forma di lingotti può avvenire solo tramite la banca depositaria degli investitori".

Ne deriva che la possibilità di ricevere metallo prezioso vero e proprio è per gli investitori, nel caso qui preso in esame, soltanto ''teorica'' e dipendente dall'istituto al quale hanno fatto riferimento. ''Ma - sottolinea ancora l'autore - quella che emerge è un'altra inquietante domanda: dove si trova tutto l'oro fisico che dovrebbe garantire, come sottostante fondamentale, gli ETF Gold-based tedeschi?''.

Rifugiandosi in corner, Deutsche Bank ha risposto all'articolo di 'ZeroHedge' e ai relativi commenti facendo presente che soluzioni individuali per la consegna dell'oro fisico saranno definite con ogni singolo cliente. Tuttavia - ripete O'Byrne - ''come abbiamo scritto e sottolineiamo ancora una volta, la carta è carta, le cifre sono cifre e l'oro è oro.èL'oro non è un rifugio sicuro, a meno che l'acquirente non possieda oro fisico reale e lo conservi nel modo più sicuro possibile''. A corredo, un efficace grafico dal titolo 'La piramide degli investimenti in oro' ci mostra come a livello di 'Insurance', ossia di completa sicurezza, si collochi solo l'azione più antica legata al rapporto dell'uomo col metallo prezioso, 'Gold Bullion in your Possession'.

Per leggere l'articolo pubblicato dal 'ZeroHedge' clicca qui.

Per leggere l'analisi di Mark O'Byrne del 2 settembre clicca qui.

Per leggere l'analisi di Mark O'Byrne del 5 settembre clicca qui.

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