Oro in dollari, oro in euro: fixing a confronto

I grafici multipli di questo tipo risultano molto interessanti poichè rivelano come il prezzo dell'oro, pur espresso in valute differenti, evolva in alcune fasi in modo del tutto analogo mentre in altre, invece, segua andamenti anche nettamente differenti.

Nel periodo in esame, ad esempio, come evidenziato dal secondo grafico, per acquistare un euro sono stati necessari da un minimo di 1,05 ad un massimo di 1,28 dollari. Calcolando una media del tasso di cambio euro/dollaro sulle chiusure delle 39 settimane da inizio gennaio a fine settembre si ottiene un rapporto di 1,12 dollari per euro circa. E tale rapporto, come si può notare, viene pressochè rispettato dalle due quotazioni dell'oro, nel periodo in esame, durante varie fasi, come quella iniziale dell'anno nella quale i due fixing si sono evoluti 'in parallelo', sia in fase di crescita che di calo, con una sorta di 'effetto traslazione' l'uno rispetto all'altro.

Viceversa, tra marzo ed aprile evidenzia come, a fronte di una contrazione del fixing dell'oro in dollari USA, la quotazione espressa in euro abbia continuato sostanzialmente a crescere; interessante notare anche come, ad esempio nel mese di giugno, il metallo prezioso abbia vissuto un periodo di stabilità dal punto di vista del prezzo in euro, mentre si sia mosso in modo più dinamico se considerato in rapporto al biglietto verde.

La fase di contrazione che ha caratterizzato il mese di luglio è stata, per così dire, 'condivisa' dai fixing in entrambe le valute, sia per rapidità che per ampiezza percentuale, come pure sono risultati simili gli andamenti del prezzo del metallo prezioso, in euro e in dollari, nei mesi di agosto di e di settembre.

Grafico 1 | Andamento del fixing dell'oro in dollari e in euro nel periodo gennaio è settembre 2015

Grafico 2 | Rapporto di cambio euro/dollaro nel periodo gennaio è settembre 2015