Nella settimana in cui il metallo prezioso è risalito sopra quota 1.300 dollari l’oncia (1.305,81 $ il 10 aprile), Joe Foster, portfolio manager di VanEck, una delle figure più influenti nell’industria dell’oro, ha annunciato le sue previsioni rialziste nel corso di un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore.
“Con un’economia debole e alti livelli di indebitamento – ha spiegato Foster al quotidiano – anche per le imprese, gli investitori cominciano a innervosirsi e questo potrebbe portare l’oro ad uscire dal range in cui è rimasto negli ultimi cinque anni: se si innesca questo tipo di dinamica potremmo arrivare a 1.400, forse 1.500 dollari l’oncia entro fine anno».
Guardando ad uno scenario più a lungo termine secondo l'esperto di VanEck potrebbe anche instaurarsi un nuovo bull market, in grado di riportare le quotazioni sui massimi del 2011, sopra 1.900 dollari l’oncia, e forse anche oltre.
Intanto, secondo la recente analisi del World Gold Council, l'oro è sempre più mainstream «Dal 2001 - ha spiegato l’associazione industriale delle principali aziende minerarie aurifere - la domanda di investimenti per l’oro a livello mondiale è cresciuta, in media, del 15% l’anno. Questo è stato in parte determinato dall’avvento di nuovi modi di accesso al mercato, come gli ETF, ma anche dall’espansione della classe media in Asia e da una rinnovata attenzione sull’efficace gestione dei rischi dopo la crisi finanziaria del 2008-2009 negli Stati Uniti e in Europa».
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