Secondo i più recenti dati diramati dallo United States Geological Survey – l’agenzia governativa che studia le risorse naturali, comprese quelle minerarie, degli U.S.A. – il mese di settembre ha rappresentato un vero e proprio exploit nell’esportazione d’oro americano, che con 50,1 tonnellate metriche è cresciuta di ben il 70% rispetto al mese precedente (29,6 mt).
Circa 15,3 tonnellate hanno preso il volo verso la Svizzera, altre 13 hanno avuto per destinazione il Regno Unito, 8 e mezzo la piazza di Hong Kong. Ammonta a 2,6 tonnellate, invece, la quantitè di metallo prezioso esportata in settembre dagli Stati Uniti verso l'Italia; uno stock di un terzo maggiore rispetto alla tonnellata e mezzo che è stata importata negli Emirati Arabi Uniti. Queste e altre informazioni sono disponibili, con efficaci grafici illustrativi, a questo indirizzo. Sempre dagli U.S.A. arrivano notizie sulla produzione d'oro a stelle e strisce che, contrariamente alle esportazioni, nei primi tre trimestri del 2014 (i dati dei mesi da ottobre a dicembre saranno disponibili tra qualche settimana) è diminuita di circa il 7%, in linea con i dati del World Gold Council. Anche il 2013 era stato, per l'industria mineraria americana, un anno di contrazione con una riduzione dell'oro estratto, rispetto al 2012, pari al 4,6%. Lèintero report è disponibile sul portale GoldEagle, a firma di Jason Hamlin, a questo indirizzo.