Lo stato americano del Texas procede a tappe forzate per la realizzazione dello State Gold Bullion Depository, il sito di stoccaggio nazionale delle riserve auree che restituirebbe ad Austin, al locale governo e ai cittadini texani un potere di custiodia e gestione del metallo prezioso di loro proprietà finora delegato alla Federal Reserve e ai suoi storici caveau.
Il governatore repubblicano Greg Abbott, che ha fortemente voluto l'avvio del progetto, ha personalmente sostenuto l'approvazione della legge che, nel luglio dello scorso anno, ha sancito l'avvio dell'iter di costruzione del sito per il quale sono arrivate già varie proposte e progetti da parte di aziende costruttrici specializzate.
Una volta che la struttura sarà completata, si presume entro la fine dell'anno, lo Stato del Texas richiederà il rimpatrio di circa un miliardo di dollari sotto forma di lingotti e monete d'oro, nonchè di altri metalli preziosi attualmente custoditi a New York City. Il Texas è, peraltro, uno degli stati dell'Unione che ancora riconosce corso legale - a livello statale - sia all'oro che all'argento, come previsto dal Decimo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. Oklahoma, Utah e Louisiana hanno formalmente dichiarato che tale clausola è valida anche nei loro rispettivi territori e, seguendo l'esempio del Texas, il Tennessee ha approvato in aprile una risoluzione che pone le basi per la realizzazione di un proprio sito di stoccaggio destinato ad ospitare monete e lingotti.
Secondo alcuni commentatori, potrebbe essere l'inizio di una 'emorragia' di oro pertinente agli stati dell'Unione dai depositi della Federal Reserve che potrebbe portare alla luce situazioni finora abilmente celate dalle autorità federali, soprattutto in merito alla reale ed effettiva consistenza del metallo fisico ospitato da Fort Knox e dagli altri depositi federali.
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