In molti si sono chiesti, ad una prima lettura della notizia, per quali ragioni la Svizzera si accinge – a fine mese – a votare sul rimpatrio e sul potenziamento delle riserve auree nazionali. Alcune risposte in breve, in modo chiaro, le fornisce fra gli altri il blog del Wall Street Journal (leggi l’articolo) spiegando come il tutto abbia avuto origine dalla raccolta di 100 mila firme sulla proposta di referendum da parte del Partito Popolare Svizzero.

PERCHE’ LA SVIZZERA VOTERA’ SULLE RISERVE AUREE?

“Un passaggio del quesito referendario – sostengono i promotori della consultazione – porterebbe effetti positivi sulla credibilità internazionale del franco svizzero”. Sul fronte del mercato dell’oro, invece, l’incremento delle riserve elvetiche legato ad una vittoria del “sì” comporterebbe la necessità, da parte della Confederazione, di acquistare circa il 10% della produzione globale d’oro ogni anno fino al 2019. Va detto, tuttavia, che i risultati della consultazione in programma il 30 novembre non avranno, in ogni caso, alcun valore di legge, ma piuttosto costituiranno una “raccomandazione” all’assemblea legislativa della Confederazione di tenere conto della volontà espressa dai cittadini.

Per saperne di più sulle riserve auree della Confederazione Elvetica, la loro storia, l’attuale consistenza e collocazione – oltre che sugli scenari possibili a seguito dei risultati che usciranno dalle urne il 30 novembre prossimo - è interessante l’approfondimento a firma di Roman Manly pubblicato a questo indirizzo.

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