Uno dei topic su cui si scontrano da anni gli attori globali - grandi e piccoli - del mercato globale dell’oro è: “Il prezzo del metallo prezioso è più o meno ‘ragionevole’ ed in linea con la realtà (in termini di rapporto tra domanda e offerta, disponibilità reale sul mercato ecc…) o viene manipolato artificiosamente verso il basso da alcuni soggetti finanziari e istituzionali?”.
Un'ipotesi - anzi, quasi una certezza - divenuto ancor più pressante da quanto ''l'oro di carta'' (ossia gli strumenti di investimento, tipo EFT, che dovrebbero essere basati sul metallo prezioso) si sta scontrando con la solida realtà del metallo 'fisico', concreto, sotto forma di monete e lingotti effettivamente custoditi e resi disponibili - in tempi brevi e attraverso procedure garantite - da parte dei soggetti che propongono gli investimenti ai clienti finali, tanto che si tratti di multinazionali, piccole società o di privati risparmiatori.
Tra le voci che di recente hanno riaffermato la convinzione che il mercato dell'oro sia manipolato al ribasso - e che, quindi, il valore reale del metallo prezioso dovrebbe collocarsi su livelli sostanzialmente più elevati - c'è quella di Keith Nuemeyer, CEO di First Majestic, una delle cosiddette 'Junior miner' - ossia, le piccole compagnie minerarie del settore - che ha affermato: ''Per realtà come la nostra, vista la situazione attuale è più ragionevole stoccare una parte dell'oro estratto piuttosto che venderlo sul mercato a prezzi tenuti artificiosamente bassi''. Un'opinione condivisa da altre compagnie come MX Gold Co. che ha deciso di trattenere parte del metallo prezioso ricavato dai propri siti di estrazione senza proporlo ai consueti acquirenti.
La notizia, passata sotto silenzio sulla maggior parte dei media specializzati, è stata rilanciata ad esempio da 'Gold-Prices' in un articolo pubblicato a questo indirizzo. E' anche possibile visualizzare su 'YouTube' un video - intervista sull'argomento a questo indirizzo.