E’ di un certo interesse l’approfondimento a firma di Jeffrey Lewis pubblicato a fine gennaio (ma tuttora di stretta attualità) su “GoldEagle” (leggi qui l’articolo completo): l’autore ha calcolato infatti che, sommando la massa monetaria delle quattro principali aree valutarie mondiali, e riferendoci soltanto al denaro stampato e immesso nel circuito globale negli ultimi 6-7 anni, il totale assomma a circa 40 trilioni di dollari (ossia, 40 milioni di milioni di dollari).
Per contro, la stima sulla quantità di oro fisico disponibile (escluse le riserve sotterranee non ancora scavate) si attesta a 180 mila tonnellate circa. Dunque, in linea di pura ipotesi è non si tratta in alcun modo di una previsione è per coprire la massa monetaria esistente il prezzo dell'oro dovrebbe aumentare almeno cinque volte e mezzo per sostenere tutti i 40.000 miliardi dollari di circolante cartaceo, vale a dire fino a 7.000 dollari per oncia d'oro. In un rapporto ipotetico tra i due metalli preziosi più diffusi pari a 10:1, l'argento dovrebbe invece attestarsi sui 700 dollari l'oncia. ''Rimonetizzare il metallo è aggiunge tuttavia Lewis è sarebbe il passaggio finale'': una sorta di estrema via di scampo per un mercato valutario globale che complesso ed influenzato da un numero impressionante di variabili.