Un breve articolo di Tancredi Cerne su “MilanoFinanza” del 9 febbraio dal titolo “Frame, è ora di tornare a investire nell’oro” riporta le dichiarazioni di Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame Asset Management. Nel pezzo si analizza, in sintesi, lo scenario attuale del sistema economico-finanziario globale caratterizzato dal “Quantitative Easing” di 60 miliardi di euro al mese varato a sorpresa dalla Banca Centrale Europea per favorire l’economia dell’Eurozona d dallo sganciamento del franco svizzero nei confronti della divisa comunitaria.
A proposito del metallo prezioso, De Michelis sostiene: ''Il fatto che l'oro è una delle poche valute a non esigere interessi negativi credo sia un elemento di giudizio che stia sfuggendo a molti investitori in questo momento, perchè è da sempre una èmonetaè mondiale alternativa. E ciò lo fa diventare quantomeno più appetibile. Il nostro consiglio è dunque quello di continuare a mantenerlo in portafoglio nelle solite corrette proporzioni'' (leggi qui l'articolo completo).
Di diverso tenore un'altra opinione raccolta pochi giorni prima; sempre ''MilanoFinanza'' ha intervistato il senior analyst commodities di Union Bancaire Privè, Nevine Pollini, che è in merito al rally delle quotazioni del metallo prezioso vissuto tra dicembre e gennaio e all'effetto dell'attuale situazione greca - ha affermato: "Le condizioni macro continuano a non favorire l'oro; ci aspettiamo che i prezzi restino sotto pressione o che, nella migliore delle ipotesi, rimangano in un range tra i 1.050 e i 1.350 dollari l'oncia nel 2015 purchè, ovviamente, le crisi politiche che si stanno scatenando a livello globale non peggiorino". Leggi qui l'articolo completo.