TURCHIA | La campagna messa in piedi di recente dal presidente turco Erdogan per “boicottare” il dollaro americano sta avendo una conseguenza inattesa: secondo quanto riportato da varie fonti compresa “BloombergMarkets” (leggi qui l’articolo completo), infatti, a fronte della cessione di depositi di valuta denominati nel biglietto verde per circa 450 milioni, i cittadini turchi hanno acquisito quantitativi d’oro per oltre 700 milioni di controvalore (sempre in dollari USA). Con la lira turca in crollo verticale sul mercato delle divise mondiali (-14% sul dollaro solo nell’ultimo trimestre), il governo del presidente Erdogan aveva invitato la cittadinanza a “proteggere” la moneta nazionale disfacendosi delle riserve in divise estere il cui valore ammonta a ben 144 miliardi di dollari.
FRANCIA | Un cittadino francese, dopo aver ereditato una casa da un parente, ha trovato un sorprendente bottino in oro nascosto nell'edificio, per un totale di ben 110 chilogrammi di fino. Il fortunato erede ha scoperto il tesoro disseminato nei luoghi più strani, anche sotto pile di biancheria e nel bagno. "Ci sono circa 5000 monete d'oro, due lingotti da 12 chili (i classici 400 once) e 37 lingotti da un chilogrammo", ha dichiarato l'esperto d'aste Nicolas Fierfort ad un'agenzia stampa. Valore stimato, 3,5 milioni di euro. Fierfort ha detto di aver visitato la casa ad Evreux, in Normandia, per valutare a fini di vendita all'incanto i mobili che vi si trovavano. Ha anche aggiunto che non si è accordo dell'oro, che era stato "estremamente ben nascosto".
Lo riporta 'TheGuardian' a questo indirizzo.
MALI | Nel Mali, terzo paese produttore di metalli preziosi nel continente africano, il volume d'oro estratto dalle miniere regolari viene pressochè eguagliato da quello proveniente da impianti illegali, non a norma o addirittura 'fantasma' nei quali la sicurezza sul lavoro, le garanzie sindacali e assistenziali, le normative sui salari sono solo utopia. Il 'sommerso' del settore minerario legato all'oro nel Mail coinvolgerebbe, secondo la Reuters, un milione di minatori su circa 350 impianti, per una produzione tra le 10 e le 15 tonnellate d'oro. Nel 2015, il paese africano ha esportato 70,2 tonnellate di metallo prezioso di cui 23,7 sono state ufficialmente identificate dal governo come provenienti da miniere illegali o irregolari. Ma, come detto, il dato reale potrebbe essere ancora più alto in un settore - quello estrattivo - che contribuisce per ben un quarto agli introiti dell'intero paese.
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ECUADOR | Il governo dell'Ecuador ha stipulato un contratto con la compagnia mineraria canadese Canada's Lundin Gold per lo sfruttamento del sito estrattivo di Fruta del Norte, il più importante del paese. Grazie ad un anticipo di royalty pari a 65 milioni di dollari, dei quali 25 già in fase di versamento, la Canada's Lundin Gold si è assicurata i diritti del grande giacimento sotterraneo scoperto nel 2006 e finora gestito da Kinross Gold. A Fruta del Norte, secondo le prospezioni, vi sarebbero ancora riserve stimate per 4,8 milioni di once d'oro e 6,3 milioni di once d'argento. Alla sistemazione del sito e alla costruzione di nuovi impianti seguirà l'effettivo inizio della produzione che è atteso per il primo quarto del 2020, con raggiungimento della piena operatività nel 2021.
La notizia è riportata da 'Mining.com' a questo indirizzo.