Chi controlli le riserve auree dell’Ucraina – stimate in un controvalore di circa 1,5 miliardi di dollari – è sempre di più un mistero. Ad indagare sulla vicenda un’inchiesta di Richard Walker dell’agenzia “America Free Press” che è stata pubblicata il 12 gennaio.
Tra gli episodi più strani riportati dal giornalista (leggi qui l'articolo completo) la truffa perpetrata ai danni della Banca Centrale di Kiev che avrebbe acquistato sul mercato una partita di lingotti che non erano d'oro, bensì di piombo abilmente placcato. Inoltre, sembra che circa 40 tonnellate d'oro siano state caricate in gran segreto su camion militari, con il beneplacito del presidente ucraino Arseniy Yatsenyuk, e abbiano letteralmente preso il volo per gli Stati Uniti, destinazione i caveau della Federal Reserve. Quaranta tonnellate: un quantitativo incompatibile con le cifre in possesso del World Gold Council che stimava pochi mesi fa in appena 36 tonnellate, il quantitativo d'oro governativo ucraino e che rinnova gli interrogativi sulle reali quantità di metallo prezioso detenute da alcuni paesi. Altri dubbi su quantità d'oro trafugate e di cui si sono perse le tracce portano l'autore del reportage anche in Libia, dove risulatano scomparse nel nulla le cospicue è e mai quantificate con esattezza è riserve di proprietà del colonnello Muhammar Gheddafi.