L’International Monetary Fund's International Financial Statistics, il dipartimento statistiche dell’FMI, ha diramato ad inizio gennaio una tabella che fa il punto sulle riserve di metallo prezioso censite a livello planetario.
Si tratta - è bene sottolinearlo - di dati aggiornati in gran parte al novembre 2016, gli ultimi disponibili al momento - e non include né quei paesi che non hanno comunicato l’entità delle proprie riserve al Fondo Monetario Internazionale negli ultimi sei mesi né i dati su quelle nazioni che, pur possedendo per certo stock di metallo prezioso, per proprie politiche non ne hanno mai resa nota l’entità al pubblico.
Secondo le statistiche, le riserve auree globali censite in modo ufficiale e certo ammontano a 33.248,5 tonnellate metriche, delle quali circa un terzo (10.785,9 tonnellate) appartengono all'area euro (comprese le riserve condivise presso la Banca Centrale Europea). Se consideriamo invece i paesi che hanno stipulato, nel 2014, il CBGA4 (il Central Bank Gold Agreement, un accordo che impegna i firmatari per cinque anni a non modificare l'entità delle proprie riserve), il quantitativo d'oro ammonta a 11.951,7 tonnellate. Si tenga conto che il CBGA4 è stato sottoscritto dalla BCE con paesi dell'area euro - tra cui l'Italia - ed altri, o membri UE ma fuori dall'euro (come la Svezia) o del tutto autonomi (come la Svizzera). Per quanto riguarda, invece, l'incidenza delle riserve sotto forma d'oro in rapporto al totale delle riserve strategiche, l'area euro copre con il metallo prezioso il 54,5% del totale, mentre l'area CBGA4 il 30,4%.
Passando alla classifica per paesi, gli Stati Uniti rimangono ancora saldamente al comando con 8.133,5 tonnellate d'oro, pari al 74,2% delle riserve federali complessive; seguono la Germania con 3.377,9 tonnellate, il Fondo Monetario Internazionale con 2.814,0 tonnellate e al quarto posto si conferma l'Italia con 2.415,8 tonnellate di metallo prezioso. Poco distante la Francia con 2.435,8 tonnellate, mentre la Cina - a livello ufficiale - dichiara appena 1.842,6 tonnellate e la Russia 1.615,2. Ultimo paese sopra quota mille la Svizzera, con 1.040,0 tonnellate metriche.
Per le cinque prime realtà in classifica, il metallo prezioso copre da un minimo del 63,9% delle riserve totali (nel caso della Francia) ad un massimo del 74,2% (per gli USA), mentre la grande Cina abbia concentrato ufficialmente, sotto forma di oro fisico, appena il 2,2% delle proprie riserve complessive, e la Russia il 15,6%.
Tra i paesi che mostrano maggior 'fiducia' nel metallo prezioso vi sono - sebbene con tonnellaggi in assoluto meno consistenti - il Portogallo e il Venezuela, la Grecia e Cipro, la Bielorussia e la Slovacchia. La Banca Centrale Europea si colloca al 12° posto con riserve pari a 504,8 tonnellate, meno dell'India che dichiara 557,8 tonnellate di fisico (ma possiede un quantitativo enorme d'oro in mani private) e ampiamente al di sotto del Giappone (765,2 tonnellate) e dei Paesi Bassi (612 tonnellate).
Per scaricare la tabella delle riserve auree globali aggiornata al gennaio 2017 clicca qui.
Per saperne di più sul Central Bank Gold Agreement 4 e sui precedenti accordi clicca qui.