La Bundesbank, la Banca centrale tedesca, ha reso pubblico recentemente un inventario aggiornato delle proprie riserve auree, allo scopo di sedare le crescenti preoccupazioni dell’opinione pubblica sull’effettiva quantità di metallo prezioso effettivamente in possesso dell’istituto e, in particolare, sulla posizione delle riserve stoccate in depositi a Francoforte, Londra, Parigi e presso la Federal Reserve di New York.
La Banca centrale di Berlino ha dichiarato che le riserve auree ammontano a 3.384 tonnellate d'oro, del valore di appena di circa 107 miliardi di euro al prezzo di riferimento del giorno in cui è stato diramato il rapporto, l'8 ottobre scorso. La mossa fa parte di un complesso ècammino di avvicinamentoè ad un obiettivo strategico che il governo tedesco si è posto da tempo, ovvero cercare di spostare completamente le proprie riserve auree entro i confini della Germania dopo la crisi dei debiti sovrani di molti paesi dell'Eurozona scoppiata nel 2012 e che ha portato a preoccupazioni sia sul debito pubblico della èlocomotiva d'Europaè sia sulla sicurezza delle riserve auree nazionali. Lo stock d'oro ufficialmente di proprietè della Germania è infatti il secondo più consistente al mondo dopo quello degli Stati Uniti.
Durante la Guerra Fredda la Bundesbank (all'epoca istituto di emissione della Germania Occidentale, paese di frontiera della Nato) attuè un massiccio trasferimento d'oro negli Stati Uniti in modo da cautelarsi in caso di guerra nucleare o di un'invasione da parte della Germania dell'Est e dell'Unione Sovietica. Da qualche anno, viceversa, prevalgono è in Germania e non solo - le preoccupazioni circa le reali riserve d'oro della Federal Reserve (sulle quali, ricordiamo, non si riesce ad avere completa chiarezza) e sulla precaria situazione di bilancio degli Stati Uniti d'America.
Ad oggi, dalla Francia sono rientrate 67 tonnellate d'oro tedesco e 90 dagli Stati Uniti, complessivamente pari al 23,3% delle riserve della Bundesbank allocate all'estero; secondo i piani resi noti dall'istituto bancario centrale della Germania rimangono da rimpatriare 307 tonnellate da Parigi e 291 da New York, per un totale di 517 tonnellate di metallo prezioso.
La Bundesbank ha fornito queste cifre come parte di un corposo rapporto (ben 2.302 pagine), nel tentativo di aumentare quella trasparenza tanto invocata sia da gran parte della classe politica che dal mondo finanziario tedesco. E lo ha fatto, guarda caso, nel giorno in cui ha annunciato per il terzo trimestre 2015 una perdita di 6,2 miliardi di euro, la più rilevante dell'ultimo decennio. Queste e altre informazioni sull'argomento sono state rilanciate, fra gli altri, da Mark O'Byrne su 'GoldEagle' (leggi qui l'articolo completo)