Nell’attuale scenario globale di “corsa all’oro” di cui sono protagoniste tanto le banche centrali che gli investitori privati fa notizia quanto riportato dall’emittente CBS a proposito del fatto che, in febbraio, il Canada ha di fatto azzerato le proprie riserve auree statali.
Secondo il giornalista Pete Evans, infatti, alla fine dello scorso mese nei caveau della Bank of Canada non rimanevano che 77 once di metallo prezioso, sotto forma di monete, per un valore di mercato ad inizio febbraio di appena 130.000 dollari canadesi.
Le riserve auree di Ottawa avevano raggiunto il loro picco nel 1960 a più di 1.000 tonnellate. Ma il governo, da allora, ha attuato una progressiva e continua campagna di vendite tanto che, giè nel 2003, il Canada possedeva appena 3,4 tonnellate lineari di metallo prezioso. Le cifre ufficiali mostrano che il Canada ha venduto 41.106 once di monete d'oro nel mese di dicembre e altre 32.860 once di monete d'oro nel mese di gennaio. Il mese scorso, invece, il governo canadese ha ceduto all'estero ulteriori 21.851 once.
Ovviamente, anche se la Bank of Canada ha 'ripulito' i propri forzieri, la Royal Canadian Mint continua a coniare monete d'oro tipo Maple Leaf in un'ampia varietà di tagli. Popolari in tutto il mondo, con oltre 25 milioni di once troy di monete vendute dal 1979, le monete bullion canadesi rappresentano l'offerta destinata a collezionisti e investitori, assieme ai lingotti, e non rientrano tra le riserve nazionali.
"La decisione di vendere l'oro non è legata a un prezzo specifico o all'andamento momentaneo dei mercati, bensì le vendite sono state condotte per un lungo periodo e in modo controllato", fa sapere il portavoce del Dipartimento delle Finanze David Barnabe a CBC News. "Il governo ha attuato una politica di lungo periodo per diversificare il proprio portafoglio con la vendita di beni fisici (come l'oro) e il successivo investimento in attività finanziarie che possono essere facilmente commerciabili e che hanno ampi mercati di acquirenti e venditori''.
Il fatto che Ottawa abbia dismesso le proprie riserve auree non significa tuttavia che altri governi stiano facendo lo stesso. Paesi come la Russia, l'India e la Cina stanno rafforzando le rispettive riserve; le loro banche centrali, infatti, hanno aggiunto ben 336 tonnellate nella seconda metè dello scorso anno, con un robusto aumento del 25% rispetto all'anno precedente (dati World Gold Council).
Per approfondire leggi qui il post completo nel portale della CBC.