Quando si parla di bullion a targa inglese, si sa, la prima moneta a venire in mente è la sterlina, quella storica ed apprezzatissima “sovereign”, ossia la sovrana che sopravvive inalterata dalla prima metà del XIX secolo e raffigura il ritratto del sovrano regnante in abbinamento al san Giorgio che uccide il drago (opera tutta italiana, in quanto frutto del bulino di Benedetto Pistrucci).

“Rule, Britannia!”: ecco le once di sua maestà

Per inserirsi sempre di più nel mercato internazionale del bullion, tuttavia, la Royal Mint ha sviluppato nel corso degli anni una serie di altre coniazioni, tra le quali spicca la serie Britannia che ha come moneta di punta quella dal valore nominale di 100 sterline e dal fino di un'oncia (31,103 grammi, come il krugerrand sudafricano). La serie, prodotta a partire dal 1987, comprende anche tondelli da mezza, un quarto e un decimo di oncia di fino con nominali da 50, 25 e 10 sterline e, dal 2013, anche un taglio 'oversize' da cinque once ed uno èmignonè da un ventesimo di oncia.

Nel 2013, le monete serie Britannia sono passate da un titolo di 917 millesimi (22 carati) a quello pieno di 999,9 millesimi (24 carati); per quanto riguarda il dritto, esse recano come consuetudine il ritratto ufficiale della regina Elisabetta II (finora, quello modellato dall'artista Ian Rank-Broadley) e al rovescio la personificazione della Britannia in piedi, elmata, con tridente, scudo e ramoscello d'ulivo. Un'iconografia solenne ed elegante, questa, derivata da quella impiegata in passato su altre celebri monete del Regno Unito come il penny predecimale di modulo largo, e che sottolinea il sentimento nazionale britannico e lo storico ruolo del paese come potenza marittima.

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