Quello che potrebbe sembrare un titolo ad effetto è in realtà il frutto di un’analisi condotta da Jeff Clark che, nell’ambito del portale “GoldEagle”, ha di recente preso in esame in un interessante articolo il rapporto tra l’andamento delle principali valute mondiali e il relativo prezzo dell’oro nel corso del 2014, mettendo inoltre a confronto il rendimento del metallo prezioso con gli indici borsistici dei rispettivi paesi.
In Giappone, ad esempio, doppio segno positivo con un +7% messo a segno dal Nikkei 225 e un +11% della quotazione dell'oro espressa in yen. Nell'Eurozona, identificata con l'indice M.S.C.I. Euro, se gli indici borsistici hanno sofferto un ridimensionamento nell'ordine del 10%, il metallo ha fatto registrare una quotazione in crescita di circa l'11%; la realtà che maggiormente colpisce per lo sbilanciamento tra performance finanziaria e quotazione dell'oro è tuttavia la Russia, dove l'indice R.T.S. si è contratto di più del' 45% mentre la quotazione in rubli dell'oro è salita addirittura del 73%. Gli investitori che hanno operato sui mercati russi, dunque, hanno guadagnato con l'oro ben più di quanto abbiano perso a seguito della massiccia svalutazione del rublo e fenomeni collegati. Per quanto riguarda, infine, gli Stati Uniti d'America, il ''Major Stock Market Performance'' ossia l'indicatore di prestazione dei mercati finanziari ha fatto segnare (S&P 500) nell'anno un robusto +13%, mentre la quotazione dell'oro si è ridimensionata è in dollari è di circa il 2%. Per maggiori dettagli e grafici sull'argomento leggi qui l'articolo completo.