“E’ davvero nascosto nel sottosuolo di una foresta demaniale della Pennsylvania?” si chiede il giornalista Everett Millman in un articolo pubblicato il 24 marzo scorso (leggi qui il testo originale) in relazione ad un presunto carico d’oro che sarebbe scomparso durante la Guerra di Secessione americana.
Le voci hanno ricominciato a circolare lo scorso mese, quando un gruppo noto come ''Finders Keepers'' ha dichiarato di aver identificato il luogo in cui si troverebbe una grande quantità di metallo prezioso perso durante la Guerra Civile. Secondo la storia (o leggenda) circa due tonnellate sotto forma di lingotti d'oro vennero trasportate dalla West Virginia alla zecca di Filadelfia dall'esercito dell'Unione poco prima della storica battaglia di Gettysburg, nel 1863.
Un considerevole quantitativo di metallo che doveva essere trasformato in luccicanti monete - con valori nominali principalmente da 5, 10 e 20 dollari - per il pagamento dei soldati.
Tuttavia, quell'oro (26 oppure 52 lingotti da circa 740 once l'uno) non giunse mai all'officina monetaria federale della Pennsylvania. Gli uomini della scorta - continuano le frammentarie cronache dell'epoca - vennero trovati morti accanto al loro carro e non c'era rimasta nemmeno una pagliuzza d'oro tutto attorno. Metallo che - secondo l'autore dell'articolo - potrebbe valere fino a 55 milioni di dollari di oggi, e che è tuttavia oggetto di dibattito anche tra gli storici, con dubbi perfino sulla sua stessa esistenza. Del resto i “Finders Keepers“, che lavorano alla ricerca del tesoro già dal 2012 e che dovrebbero pagare 15 mila dollari per ottenere i permessi di scavo, finora non hanno compiuto nessun passo ufficiale con le autorità, alimentando ulteriori dubbi.
I media americani - ad iniziare da ''USA Today'' - hanno anche segnalato la recente presenza dell' FBI nel presunto sito dove si troverebbe occultato l'oro nordista e il “Bureau“, interpellato in merito, ha confermato che stava conducendo un'indagine e che avrebbe diramato eventuali novità. Finora, tuttavia, non è stato segnalato alcun quantitativo d'oro recuperato.
A parte il fatto che il metallo prezioso potrebbe essere sepolto in un terreno di proprietà statale, se l'origine dell'oro perduto fosse davvero l'esercito dell'Unione, allora il tesoro risulterebbe di proprietà del governo degli Stati Uniti e ai ''Finders Keepers'', che non avrebbero diritto ad alcuna percentuale, potrebbe al massimo venir concessa una ricompensa federale per il loro aiuto.