Finanziere di origine svizzera con importanti attività basate in Thailandia, Marc Faber è uno degli advisor più influenti e ricercati da parte di una serie di grandi fondi d’investimento internazionali, specie nel settore dei mercati emergenti. Opinionista finanziario per testate di importanza globale come “Forbes" e “Die Welt”, Faber ha recentemente rilasciato un’intervista al portale “GoldCore” nella quale ribadisce l’importanza dell’oro fisico nella diversificazione degli investimenti personali. 

SIAMO UOMINI O BANCHE CENTRALI?

In merito all’andamento delle quotazioni dell’oro negli ultimi anni, Faber sostiene che “dal 2011 la performance del metallo prezioso è stata indubbiamente negativa. In ogni caso, dai minimi degli anni Novanta del secolo scorso siamo ancora su quotazioni quadruple. Perciò, se consideriamo il valore dell’oro sull’arco di dieci-quindici anni, non possiamo certo affermare che si sia mosso male. Anzi, a ben vedere l’oro nel medio-lungo periodo ha reso di più rispetto al paniere di classici titoli azionari”. Per quanto riguarda la gestione del metallo prezioso a livello personale, afferma: “Non lo conserverei mai presso la Federal Reserve, e neppure negli Stati Uniti”. Sono piuttosto Hong Kong, Singapore e Zurigo – secondo Faber – i luoghi più sicuri dove stoccare le proprie riserve auree, posto di essere abbastanza facoltosi da possederne in quantità. Ciascuno, nel proprio piccolo, deve in ogni caso maturare la mentalità di “essere la banca centrale di se stesso”.

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