Correva l’anno 1967 quando Lelio Luttazzi, dai microfoni della RAI, inaugurava uno dei programmi di maggior successo della radiofonia italiana, dedicato ogni settimana alle dieci canzoni più ascoltate in Italia. Anche nel settore dell’oro esiste una classifica simile, stilata a livello mondiale e che elenca le dieci miniere più grandi e importanti del pianeta.
Al decimo posto si colloca Obuasi, in Ghana, aperta nel 1897 e cui abbiamo parlato in un recente articolo (leggi qui): il sito produce ancora, in media, 29.830.000 once di metallo prezioso all'anno (959 kg di fino). Nono posto per Candia East, in Australia, di proprietà Newcrest e che, scoperta nel 1994, rende 1.209 kg d'oro fino all'anno; segue il giacimento sudafricano di Mponeng, in concessione ad AngloGold Ashanti, con 1.272 chilogrammi.
Pueblo Vejo, nella Repubblica Dominicana, con i suoi 4.008.500 once di metallo estratto (circa 1.289 chili) occupa la settima posizione, mentre un gradino più su si colloca Oyu Tolgoi, impianto estrattivo situato in Mongolia e gestito da una joint venture tra lo Stato e due compagnie private, che restituisce circa 1.490 chilogrammi d'oro; al quinto posto si colloca invece Olympiada, miniera russa scoperta nel 1970 e pienamente operativa solo dal 1996: dal sottosuolo della Siberia 'riemergono' ogni anno 47.500.000 once d'oro fino, pari a ben 1.527 chilogrammi. Restando nel continente asiatico, il sito di Muruntau (Uzbekistan) non solo rappresenta la quarta miniera d'oro al mondo per produttività (50 milioni di once, pari a 1.608 chili d'oro fino estratti in un anno) ma anche la più grande 'open pit', ossia a cielo aperto.
Sul gradino più basso del podio di questa speciale classifica delle miniere d'oro più produttive del mondo troviamo invece, un pò a sorpresa, gli impianti di Lihir, in Papua Nuova Guinea, gestita dalla compagnia australiana Newcrest che ne ricava 64.100.000 di once l'anno (2.061 chilogrammi di metallo prezioso).
Secondo posto per la sudafricana South Deep, con circa 2.618 chilogrammi estratti all'anno), che è attiva dal 1961 e che - si prevede - continuerà ad essere sfruttata fino al 2080. Infine, in prima posizione, si colloca la miniera indonesiana di Grasberg, in concessione ad una holding composta da Freeport McMoRan e Rio Tinto che supera di gran lunga le concorrenti con l'astronomica produzione di 106.231.000 once d'oro all'anno, pari a ben 3.415 chilogrammi di fino.