L’industria mineraria sudafricana e, di conseguenza, anche il comparto estrattivo aurifero del paese sono a rischio di un vero e proprio collasso a causa dei disordini politico-sindacali in atto e dell’instabilità che caratterizza il mercato del lavoro, tra rivendicazioni della categoria dei minatori e porte chiuse da parte delle grandi compagnie. 

Sudafrica: l’industria aurifera sull’orlo del baratro

Pochi giorni fa l'amministratore delegato di Sibayne Gold, una delle maggiori realtà estrattive attiva nel settore del metallo prezioso, ha dichiarato all'agenzia stampa Reuters durante un seminario a Londra: ''Come settore industriale siamo sul filo del rasoio e, se le cose andranno avanti in questo modo, sarà molto difficile che il Sud Africa possa esprimere le proprie potenzialità e sfruttare al meglio le proprie risorse negli anni a venire''.

L'industria estrattiva rappresenta per il paese africano il 7% circa del PIL e le compagnie maggiori, in particolare, si oppongono al governo che vorrebbe introdurre nuove norme e leggi per aumentare da un lato il potere del ministero competente e, dall'altro, l'influenza delle società estrattive possedute da magnati di colore, finora non così rappresentative e politicamente influenti nelle scelte complessive del comparto.

Le agenzie di rating Fitch e Moody's, contestualmente a queste notizie, hanno mantenuto invariate le rispettive valutazioni sul Sudafrica, ma Fitch ha tagliato l'outlook relativamente all'economia del paese in senso negativo, citando come motivazioni proprio le preoccupazioni per il rischio politico e la bassa crescita.

Per quanto riguarda la produzione d'oro 2016, il Sudafrica fa registrare al momento soltanto due mesi - agosto e settembre - in positivo rispetto al 2015, rispettivamente con +0,1 e +3,4 tonnellate di offerta. Da gennaio a luglio, invece, rispetto agli stessi mesi del 2015, l'estrazione di metallo prezioso è sempre stata in tono minore, con un picco negativo toccato nel mese di marzo quando dalle miniere del paese sono uscite ben 18,4 tonnellate d'oro in meno rispetto al marzo 2015.

Il Sudafrica, come efficacemente evidenziato da un grafico pubblicato nel portale di statistiche globali 'Statista' (accedi qui) è passato da una produzione d'oro, nel 2010, di 189 tonnellate metriche a 181 nel 2011, 160 sia nel 20112 che nel 2013, 152 nel 2014 ed appena 140 nel 2015.

Nel panorama delle compagnie aurifere sudafricane, Randgold Resources rimane uno dei pilastri portanti. I risultati del quarto trimestre si prevede, infatti, che saranno eccezionalmente positivi per il gruppo e permetteranno di raggiungere gli obiettivi per l'intero anno soprattutto grazie all'ottima produttività del sito di Loulo-Gounkoto e della miniera di Kibali.

A Randgold Resources, il portale di analisi 'SeekingAlpha' dedica un approfondimento accessibile a questo indirizzo.

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