A metà del mese di giugno l’oro ha raggiunto il tetto massimo da aprile 2018 arrivando a superare i 1.350 dollari l’oncia (1350,95 il 14 giugno). A influire sul trend positivo del metallo giallo ci sono soprattutto le preoccupazioni riguardanti l’economia cinese e le tensioni in Medio Oriente.
Come ha commentato l'esperto Egon Von Greyerz, è stata superata la "linea Maginot dell'oro".
Il rallentamento dell'economia mondiale alimenta anche le previsioni degli investitori sui tagli dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve. Questo favorirebbe la discesa del costo del denaro favorendo il metallo prezioso.
Come riportato dagli osservatori, le tensioni tra Stati Uniti e Cina intanto continuano a ripercuotersi sull'economia cinese. Proprio dalla Cina arrivano i segnali di rallentamento: la produzione industriale di Pechino a maggio è salita del 5% annuo, contro il 5,4% di aprile e il 5,5% atteso dagli analisti è il dato più basso dal 2002.
A spingere l'oro ha contribuito anche l'acuirsi delle tensioni tra Usa e Iran in seguito al danneggiamento di due petroliere nel Golfo dell'Oman, il secondo attacco a un cargo petrolifero nella regione nel giro di un mese.
Il trend positivo dell'oro si era già osservato a inizio mese con il metallo giallo al picco massimo da oltre un anno di 1.348 dollari l'oncia, in rialzo di oltre l'1%