Con un laconico comunicato diffuso pochi giorni fa attraverso il sito istituzionale del governo della Confederazione Elvetica (leggi qui), la Commissione della Concorrenza di Berna (COMCO, ossia l’equivalente della nostra Autorità garante della Concorrenza e del Mercato) informa di aver avviato un'approfondita inchiesta che vede nel mirino due importanti banche svizzere - UBS e Julius Baer - ed una serie di istituzioni finanziarie straniere tra cui colossi come Deutsche Bank, HSBC, Barclays, Morgan Stanley e Mitsui.

Un cartello dell’oro? Indagine dell’Antitrust elvetica

La Commissione è fa sapere il governo federale - ha acquisito concreti indizi del fatto che le banche sotto inchiesta hanno agito ripetutamente in collusione tra loro nel settore del commercio di metalli preziosi. Il sospetto è che gli istituti indagati avrebbero operato in modo illecito, creando un vero e proprio cartello, per apportare 'correzioni' ai prezzi di oro, argento platino e palladio agendo, in particolare, sul cosiddetto "spread" (la differenza di prezzo tra 'denaro' e 'lettera') in modo da massimizzare i propri profitti.

Non si hanno al momento ulteriori dettagli, ma sia i media elvetici che i blog di settore internazionali stanno dando rilievo alla clamorosa notizia, che potrebbe causare conseguenze non indifferenti per i soggetti bancari coinvolti.

Per visualizzare, ad esempio, il servizio della Radiotelevisione Svizzera Italiana clicca qui.

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