L’oro, nelle colline attorno a Walbrzych – nella Polonia meridionale – c’è sempre stato. Lo dimostra il fatto che nel corso dei secoli numerose miniere sono state aperte, sfruttare e poi abbandonate nei dintorni della città.
A far riaccendere i riflettori sulla quasi sconosciuta località della Bassa Slesia sono state, tuttavia, le dichiarazioni di due uomini che affermano di aver individuato quello che potrebbe essere un leggendario treno 'fantasma' nazista, carico d'armi e di metallo prezioso, scomparso alla fine della II Guerra Mondiale durante l'avanzata dell'Armata Rossa.
Il convoglio avrebbe fatto perdere le proprie tracce nell'aprile del 1945 nei pressi del castello di Ksiaz, in una zona boscosa costellata di tunnel fatti scavare dalla Wermacht sacrificando migliaia di deportati per scopi che, in settant'anni, non sono ancora stati chiariti.
Fabbriche per armi segrete? Laboratori di ricerca? Magazzini per scorte strategiche o per riserve di metallo prezioso? Interrogativi finora senza risposta; e se c'è chi sostiene che le dichiarazioni dei due presunti scopritori del tesoro nazista siano poco attendibili, rimane il fatto che gli stessi 'cercatori' hanno avviato con le autorità municipali e provinciali una trattativa ufficiale per vedersi riconosciuto ufficialmente il 10% di tutto ciò che dovessero trovare (secondo alcune stime, il treno avrebbe trasportato 300 tonnellate d'oro in lingotti e monete).
Non sarebbe, del resto, la prima volta che il 'nazi gold' riemerge dal sottosuolo in maniera clamorosa: giè nel 1945 nella miniera di sale di Merkers, nel sud-ovest della Germania, gli Alleati trovarono è oltre a centinaia di opere d'arte, oggetti preziosi e documenti è circa 100 tonnellate d'oro appartenuto al regime nazista o razziato nei paesi occupati.
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