Il 22 gennaio l’agenzia Reuters ha reso noto che il World Gold Council (WGC) starebbe studiando la creazione di uno standard globale per i kilobar d'oro in modo che tali lingotti possano essere utilizzati come garanzia nei mercati a termine e, potenzialmente, incoraggiare la domanda di metallo prezioso. I kilobar - lingotti d'oro da un chilogrammo di fino - dominano infatti il commercio asiatico, ma la mancanza di trasparenza sulla loro origine e l'assenza di uno standard globale di certificazione ne limita o ne ostacola l'uso negli scambi altrove.

Verso uno standard mondiale per i lingotti kilobar?

Ad esempio, London Metal Exchange LME Clear non accetta i kilobar usati in Asia perchè differiscono dalle barre standard ègood deliveryè accettate a Londra, tipicamente del peso di 400 once, come specificato dalla London Bullion Market Association (LBMA).

Il WGC si sta adoperando per la creazione di uno standard globale per il kilobar con l'obiettivo di far accettare tale disciplinare sia dalle societè di raffinazione dell'oro che da banche e broker che commerciano metallo prezioso nei mercati dei future e del fisico, e anche da parte di LBMA. Lèassociazione londinese, tuttavia, ha affermato di non essere attualmente coinvolta in trattative specifiche sulla creazione di un tale, nuovo standard.

Fonti attendibili stimano che la clientela cinese importi ben il 95% dell'oro sotto forma di kilobar, mentre l'India - secondo mercato al mondo per richiesta di metallo prezioso - ne importa l'80% in lingotti da un chilogrammo. Il WGC stima la domanda di metallo prezioso della Cina nel 2017 tra le 900 e le 1.000 tonnellate, e quella dell'India a 650 tonnellate.

Va poi sottolineato come i contratti aurei stipulati presso Shanghai Gold Exchange, Shanghai Futures Exchange e Hong Kong Exchanges and Clearing sono tutti in kilobar. Ma Londra tiene duro sugli standard giè in uso anche perchè - dati di settembre 2017 alla mano - i caveau della City contenevano 7.743 tonnellate di oro, per un valore di 334 miliardi di dollari ai prezzi attuali, per gran parte sotto forma di lingotti da 400 once. Il business dell'oro a Londra è dominato da due membri della LBMA - JP Morgan e HSBC - con volumi scambiati totali stimati in circa 5 trilioni di dollari l'anno."Quello che Londra possiede e vuole difendere è un semplice formato standardizzato che consente scambi di grandi volumi, ad esempio per operazioni tra banche centrali.

èIl formato dei grandi lingotti, tuttavia, non funziona più al di fuori di Londra" ha dichiarato alla Reuters un autorevole mercante del settore rimasto anonimo. Che ha proseguito: "I kilobar dovrebbero essere inclusi nell'elenco di ègood deliveryè di Londra, sarebbe meno costoso e più efficiente trattarli per molte persone e istituzioni, ma ciè non rientra nell'interesse di alcuni membri di LBMA".

Chiunque desideri consegnare dei kilobar a Londra deve accettare costi elevati, imposti da parte dei proprietari di caveau, perchè l'oro deve essere fuso e rimodellato nel formato standard LBMA. I sostenitori del kilobar affermano che la sua accettazione come standard globale amplierebbe il mercato, in particolare se il processo di identificazione usasse tecnologia blockchain, abolendo i documenti cartacei per passare al loro equivalente digitale dando all'acquirente la certezza, ad esempio, che il suo oro non era stato estratto per finanziare un conflitto.

Eè, infatti, possibile aggiungere ai lingotti molte informazioni utilizzando i blockchain: dove è stato estratto l'oro, dove è stato raffinato, numeri di serie, identificativi criptati di coloro che lo hanno posseduto in precedenza fornendo trasparenza e garanzie molto maggiori di quelle a disposizione oggi sul mercato del metallo prezioso.

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