La U.S. Mint, la zecca federale degli Stati Uniti d’America, ha commercializzato poco meno di 60 mila once d’oro sotto forma di monete tipo Eagle (valore facciale, 50 dollari) nel solo mese di ottobre. Pur lontano dal risultato record di gennaio (circa 91.500 le monete Eagle commercializzate, a motivo delle crisi geopolitiche all’epoca in atto), il risultato appare di tutto rispetto e conferma come anche sulle nuove emissioni bullion – e non solo sulle tipologie storiche come krugerrand, sterline e simili – l’attenzione degli investitori e dei risparmiatori mondiali sia sempre elevata.

VOLA SEMPRE IN ALTO L’AQUILA AMERICANA

Anche l’oncia Eagle in argento (valore facciale, 1 dollaro) ha fatto segnare ottimi risultati: sono stati infatti ben 4,12 milioni gli esemplari commercializzati in ottobre, in linea con l’altrettanto elevato quantitativo (4,14 milioni) che la U.S. Mint ha prodotto e venduto in settembre sia entro i confini nazionali che nel resto del mondo.

“Il Califfato, Ebola, Putin e l’Ucraina… – si legge in una nota dell’agenzia Reuters pubblicata a (questo indirizzo) – sono solo alcuni degli elementi di instabilità e preoccupazione globali emersi nell’ultimo periodo” e che hanno portato un riassestamento del mercato del bullion a livello globale. La zecca americana, a partire dall’inizio del 2014 e fino a fine ottobre, ha messo sul mercato 437 mila once d’oro tipo Eagle; un risultato imponente che, tuttavia, in vista della fine dell’anno rende piuttosto improbabile il raggiungimento della produzione 2013, che era stato di ben 752.500 once.

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