Fondatore di Matterhorn Asset Management AG (MAM) e GoldSwitzerland, Egon von Greyerz ha lavorato a Ginevra come banchiere e successivamente ha trascorso 17 anni come direttore finanziario ed esecutivo vicepresidente di Dixons Group Plc.
MAM, quindi, nel 1998, ha creato una società di gestione patrimoniale basata su principi di conservazione del patrimonio che ha previsto gli attuali problemi nell'economia mondiale oltre dieci anni fa. Nel 2002, quando l'oro era a 300 dollari l'oncia, MAM raccomandava ai suoi investitori di convertire il 50% delle loro attività d'investimento in oro fisico immagazzinato al di fuori del sistema bancario.
E dalle pagine di “GoldBroker”, con cui collabora, Egon von Greyerz torna sulle scottanti tematiche della manipolazione e della possibile confisca del metallo prezioso, con una serie di esempi che vale la pena approfondire (leggi qui il testo originale).
Ad esempio, l’oro del governo venezuelano custodito presso la Banca d'Inghilterra (BoE) è solo l'ultimo esempio dell'importanza di scegliere la giurisdizione giusta e le camere blindate giuste per allocare il proprio metallo prezioso. Il Venezuela detiene 14 tonnellate d'oro a Londra, per un valore più di mezzo miliardo di dollari. Una quantità relativamente piccola quando si tratta di oro sovrano; tuttavia, per un certo periodo il Venezuela ha chiesto di riavere indietro i propri lingotti, ma la BoE ha escogitato ogni genere di scuse per ottenere un'assicurazione per un importo così grande e questo ha ritardato il rimpatrio dell'oro di diverse settimane. Un fatto grave per un paese al collasso economico quale era e resta il Venezuela.
La maggior parte delle banche centrali custodisce l’oro presso la Bank of England e la Fed di New York. Una parte importante dell'oro delle banche centrali, però, è venduta di nascosto o affittata sul mercato. Quando una banca centrale vuole il suo oro indietro, questo fisicamente non esiste più a Londra né a New York. Una banca commerciale lo ha venduto in leasing alla Cina o all'India e rimane in debito di lingotti. Ad un certo punto, il mercato scoprirà che c'è una enorme carenza di oro fisico nel mercato interbancario. Quando questo accadrà, ci sarà panico e il prezzo dell'oro aumenterà. Allo stesso tempo, i possessori di oro cartaceo nel mercato dei future richiederanno il disinvestimento da tali strumenti. E dato che ci sono almeno 100 “once su carta” per ogni oncia fisica disponibile, vi sarà una massiccia compressione anche in quel mercato.
Egon von Greyerz prosegue: “Sono stato di recente a Monaco per tenere un discorso alla fiera internazionale dei metalli preziosi e delle materie prime. L'atmosfera dello show rifletteva ovviamente i prezzi depressi degli stock minerari e dei metalli. Ci sono stati circa 4.000 visitatori quest'anno contro i 14.000 di quando ho parlato nel 2012. Dopo una correzione di sei anni, gli investitori in metalli preziosi si sentono piuttosto ‘acciaccati’. Molti degli investitori tedeschi possiedono titoli minerari in cui le perdite sono molto maggiori rispetto a quelle fisiche. Una chiara preoccupazione tra gli investitori tedeschi in oro fisico è il rischio di confisca all'interno dell'UE. La Germania ha una storia di divieto di proprietà personale dell'oro che va infatti dagli anni '20 agli anni '50. Risultato? Per i tedeschi meglio allocare oro in Svizzera ma anche a Singapore”.
E, dopo un’interessante excursus storico sugli effetti delle due guerre mondiali sull’oro, ce n’è anche per la Francia. “Macron sta cercando di entrare da protagonista nel mercato dell'oro. Questa è stata la prerogativa di Londra dal 1750, ma ora JP Morgan (chi altro!) si è unita a Banque de France per offrire scambi di oro, leasing e depositi in oro per le banche centrali. Ovviamente lo scopo è attaccare ulteriormente il Regno Unito in relazione alla Brexit. Se ci riusciranno, ci sarà un altro paese che manipolerà il mercato dell'oro con l'aiuto di JP Morgan. Quindi più oro di carta e più manipolazione del mercato fino a quando l'intero edificio costruito d’oro artificiale crollerà, mentre il fisico rimarrà l'unico denaro che sia mai sopravvissuto”.
Per dirla proprio alla francese: “Plus ça change, plus c’est la même chose!” (“Più le cose cambiano, più rimangono le stesse”).