Il World Gold Council e il London Metal Exchange (LME), insieme a Goldman Sachs, ICBC Standard Bank, Morgan Stanley, Natixis, OSPK e Société Générale, hanno annunciato il 9 agosto scorso (leggi qui la news completa) la loro intenzione di introdurre una serie di nuovi strumenti per il potenziamento del mercato del metallo prezioso.
''L'iniziativa - si legge nella nota ufficiale - è dettata dalla necessità di una maggiore trasparenza del mercato, per sostenere e favorire i cambiamenti normativi in corso, dare maggiore solidità al commercio dei metalli preziosi, ampliare l'accesso ad esso, rendere il trading più efficiente e il ciclo operativo del commercio d'oro più semplice''. LMEprecious - questo il nome della nascente piattaforma - sarà sviluppata per favorire gli interessi di tutti gli attori del mercato aureo e per rafforzare, in particolare, il mercato di Londra.
Aram Shishmanian, direttore generale del World Gold Council, ha dichiarato: "Si tratta di un passo importante nella modernizzazione del mercato globale dell'oro. Si rafforzerà in particolare la posizione di Londra, consentendo alla piazza britannica di soddisfare le esigenze di tutti i partecipanti al progetto, di attrarre nuovi investitori e di soddisfare i più elevati standard di conformità alle normative.
LMEprecious opererà sia 'spot', ciò con consegna immediata, sia con future giornalieri e mensili, opzioni e contratti spread per l'oro e l'argento. Sviluppi futuri includeranno contratti su platino e palladio; il tutto sfruttando e potenziando l'infrastruttura già esistente sul mercato di Londra.
Per quanto riguarda i trend del mercato del metallo prezioso globale nel secondo trimestre dell'anno (Q2 2016), il World Gold Council sottolinea come il periodo, se sommato a quanto accaduto tra gennaio e marzo, abbia dato origine al miglior primo semestre dal 1980, con una crescita della quotazione stimata (in dollari) attorno al +25%.
E se la richiesta per gioielleria, tra primo e secondo semestre 2016, si è contratta passando da 481,2 a 444,1 tonnellate, la domanda d'oro per investimento ha subito, sempre a causa dei prezzi crescenti, una riduzione da 615,6 a 448,4 tonnellate; anche le banche centrali, pur proseguendo negli acquisti, si sono limitate - tra aprile e giugno - ad una richiesta di 76,9 tonnellate di metallo prezioso contro le 108,2 incamerate nel primo trimestre.
Immutata, a 63,9 tonnellate sul trimestre, la richiesta dell'industria elettronica, e sostanzialmente stabili pure le quantità d'oro assorbite per altri usi industriali e dal settore dentistico (rispettivamente, 12,4 e 4,6 tonnellate). Il robusto incremento della quotazione dell'oro, infine, se sul fronte vendite ha messo in difficoltà il settore gioielleria in vari paesi, sul fronte del riciclaggio e riutilizzo dell'oro ha favorito un'impennata - del tutto fisiologica - legata alla possibilità, specie da parte dei privati - di 'smaltire' vecchi manufatti in metallo prezioso con realizzi convenienti.
Complessivamente, la domanda trimestrale d'oro si è attestata a livello mondiale, secondo i dati del WGC, a 1.050,2 tonnellate metriche, contro le 1.285,3 del primo trimestre di quest'anno. Tutti i dettagli, le tabelle e le info grafiche del WGC sono accessibili a questo indirizzo.