“Il prezzo dell'oro - scrive il World Gold Council nel rapporto trimestrale diramato il 7 aprile scorso - ha effettuato un rally spettacolare nel primo quarto di quest'anno, con un aumento del 17% in termini di dollari USA. Si tratta in assoluto della migliore performance in quasi tre decenni; un risultato che supera in modo significativo quelli fatti registrare da altri indici azionari, obbligazionari e anche quelli delle materie prime principali”.
Il periodo, definito 'scintillante' dagli analisti del WGC, è stato sostenuto da cinque fattori chiave:
1) le preoccupazioni sulla crescita economica e la stabilità finanziaria dei mercati emergenti;
2) un rallentamento nel corso del dollaro USA sul mercato valutario;
3) l'attuazione di una serie di politiche di tassi di interesse negativi da parte delle principali banche centrali mondiali;
4) l'esplosione di una sorta di 'domanda repressa' di investimenti in metallo prezioso;
5) Acquisti 'emozionali', vale a dire quelli effettuati dagli investitori a seguito della tendenza al rialzo mostrata dall'oro.
''Noi crediamo - scrive ancora il World Cold Council - che questi fattori continueranno a sostenere sia gli investimenti privati in bullion che la domanda d'oro da parte delle banche centrali nei prossimi trimestri. In combinazione con l'analisi dei cicli di 'bull/bear' del passato, inoltre, ciò suggerisce che potremmo essere all'inizio di una nuova fase 'toro', ossia di crescita, per il mercato del metallo prezioso''.
Dalla stessa fonte arriva, con data 31 marzo, un ulteriore documento che prende in analisi il possibile ruolo del metallo prezioso nell'attuale scenario di tassi di interesse negativi. ''Siamo entrati - scrive il WGC - in una nuova fase, e senza precedenti, della politica monetaria. Le banche centrali in Europa e in Giappone stanno attuando una Negative Interest Rate Policy (NIRP) per contrastare le pressioni deflazionistiche e, in alcuni casi, l'apprezzamento della valuta. [...] Gli investitori, compresi i dirigenti delle banche centrali, dovrebbero quindi valutare le implicazioni di detenere titoli con aspettative di rendimento negativi sulla composizione del portafoglio e gestione del rischio''.
Il World Gold Council ipotizza dunque, alla luce dei dati storici, che sul lungo periodo l'oro potrà risultare ancora una volta molto pagante come investimento e che, sotto presupposti conservativi, l'investitore tipo potrebbe aumentare utilmente la propria esposizione in termini di oro fino a 2,5 volte, anche per cautelarsi da ulteriori e possibili crisi di volatilità dei mercati.
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